Thursday, January 1, 2009

I’ve lost my head

Il nono episodio della terza serie di Sex & The City è il più denso e bello di tutti gli episodi delle 6 serie messi insieme. Anzi, aggiungiamoci anche il film uscito nel 2008 come sequel. Quindi, è il “must” di tutto ciò che è stato girato sotto il nome di “sesso e la città”.

Easy come, easy go: è il titolo dell’episodio ma è anche ciò che penso della vita.
Come si arriva, così si parte. Ma il fatto di poterlo fare facilmente non è da sottovalutare, anzi, dovrebbe essere la norma. L’arrivo\partenza potrebbe essere riferito ad ogni cosa iniziata\conclusa, ad ogni persona amata\lasciata andare, ad ogni cosa posseduta\persa.

Il mio alter ego Carry viene inseguita dal suo tanto amato Big, che se l’era squagliata poco meno di un anno prima per sposarsi con un’altra donna.
All’interno di un ascensore Big tenta di baciare Carry che si divincola, incazzata visti i precedenti del Grande uomo. Il mio alter ego (non a caso) continua a ripetergli “vaffanculo”, fuck you, finchè lui le risponde I love you. Lei fuck me. Un qualcosa doveva essere “fottuto”.
Siiiii, fanno l’amore, si fumano una sigaretta dopo come in tutte le performance cinematografiche che contano.

Carry parla da sola, dentro di sé, in silenzio anche quando è con altri. Faccio la medesima cosa, quasi sempre. È come se dovessi descrivermi quello che sto vedendo o vivendo ulteriormente, con la mia voce, silenziosa, e non solo.

Lei si dice dentro di sé fumando la sigaretta del “dopo”, I’ve lost my head. Penso sia bellissimo dirsi che ci si è innamorati e rendersene conto.
Ora mi riguardo l’episodio un’altra volta…

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