Tuesday, July 31, 2012

La cena

Finchè sai di avere origini sicule e le mostri in un dialetto siciliano abbozzato in famiglia e nel saper cucinare qualche "pesante" specialità dell'isola, sei un'ipotetica terrona trapiantata nel Nord che lavora.
Quando sei in Sicilia, ti emozioni per ogni cosa che vedi e soprattutto che mangi, comprendi i discorsi pomeridiani fra anziani seduti nell'uscio delle proprie case a raccontarsi "qualcosa" ancora una volta (in dialetto strettissimo e gestualità tipica), sei geneticamente terrona.
E la mia persona, trentenne geneticamente sicula, festeggia il 30 nella sua calda e barocca culla.
Splendida Modica di sera, fin dalla luce calda del tardo pomeriggio. 
Festeggio su una terrazza che mi fa assistere ad un "Presepe" naturale per tutta la cena. 
E penso che sono "pronta"...

Torre D'Oriente - Modica

Thursday, July 19, 2012

Dot patterns

Well-known for her repeating dot patterns, Yayoi Kusama è entrata nel mio sapere per caso. Artista poliedrica, mi innamorai quasi un anno fa dei suoi pois, per caso, sfogliando il programma delle mostre personali alla Tate di Londra.
E vidi la sua mostra pochi mesi fa a Londra, in una giornata di pioggia (stranamente) in cui divenni un tutt'uno con l'ombrello (a pois) e le scarpe inzuppate d'acqua.
Gli ingredienti per farmi perdere la cognizione del tempo c'erano tutti: i colori fluo, rosso, fucsia, arancio, i pois ovunque, japan allure, quella capacità che ogni artista giapponese ha nell'attrarmi a sè molto più velocemente. Una delle mostre più belle viste negli ultimi anni, che porto alla memoria molto spesso.


Ricordo anche di essermi rifugiata in un ristorante biologico molto carino nella City, Natural Kitchen, dopo la mostra e la paella che presi (a Londra, non a Madrid, sono sempre de-contestualizzata) diviene tutt'oggi un ricordo unico: Yayio Kusama e paella a Londra nel mio inconscio.
Apro il giornale stamane e di tutte le notizie che mi potevano colpire strabuzzo gli occhi per Louis Vuitton e Yayio Kusama, la collezione in vendita da oggi nelle boutique. Mi sento un esserino molto superficiale ed esteta a pensare e fare tutto questo, ma oggi non riesco ad essere una bella persona, concreta ed umile. L'iphone mi ha aperto le porte del cielo mostrandomi le cosine che avrei voluto avere, ho scaricato l'app di Yayio Kusama per trasformare le mie foto a pois (una cosa veramente molto utile nella vita di tutti i giorni) e mi sono incazzata quando lo scialle che volevo comprare on line era disponibile sono in negozio. Di tutta quest'ora vissuta dopo il mio risveglio alla vista del giornale vorrei ricordarmi che sono solo pois e che oggi ho fatto cose di cui potrei pentirmi, perchè sono esattamente quelle puttanate che non sopporto di vedere fare dal resto del mondo. 

Friday, July 13, 2012

Bambina


L'entusiasmo estivo che mi contagia ogni anno dal mese di maggio ha dato i suoi frutti durante questi ultimi week end. E non accenna ad arrestarsi.
Il primo week end di luglio ha visto il mio corpicino reduce da una cura d'attacco di Somatoline a Forte dei Marmi.
Colazione al bar Il Giardino, dopo aver piantanto le tende nel bagno che il destino ha voluto vivessi quel giorno. Brioches integrale al miele e cappuccino. Dopo 8 mesi ritorno alla vita: una colazione al bar come Dio comanda e come la Ferla ama.
Una giornata di mare che non è stata come tutte le altre, perchè la bambina che è in me giocava nell'acqua con la stessa spensieratezza dei miei 7 anni, al mare con Mario padre.
Il secondo week end di luglio ha visto il mio corpicino reduce da una settimana d'inferno al lavoro e qualche ora di fortuito jogging a Portovenere.
La mia amica e collega Alexia mi aspettava già alle 9 all'imbarcadero per salpare dirette all'isola di Palmaria.
Un bagnetto ristoratore in un mare calmo che mi aspettava da tempo, un'ottima focaccia ligure che trasudava olio, una buona lettura sul lettino, un piccolo sonno ed un aperitivo verso sera prima di tornare a casa. 
Il giorno dopo mi vedeva rampante in montagna, nell'Appennino Reggiano, la Pietra di Bismantova.
Una passeggiata non troppo impegnativa, una bellissima giornata di sole, ottima compagnia e ancora una volta un pò di spensieratezza, la bambina che Mario portava in montagna dai 7 anni.
Questo week end vedrà il mio corpicino in casa, rilassato, che si trascina dal letto al divano alla sdraio in terrazzo. Lo farò sempre con un certo entusiasmo però....

Thursday, July 5, 2012

La Marisa

Dopo una nottata troppo breve, poche ore di sonno mi rimbambiscono tutto il giorno successivo, ma senza zanzare, stamattina decido di prendermi qualche ora di libertà in paese prima di andare in ufficio.
Vivere il paesello emiliano di prima mattina, durante la settimana, ha un gusto così denso che prima non conoscevo.
Devo pagare l'assicurazione dell'auto in scadenza ma la storica impiegata non apre l'ufficio prima delle 9.30. Arrivo lì davanti alle 9, non so ancora nulla dei meccanismi dei negozi ed uffici. Mandavo sempre mio padre, in pensione, a svolgere le cosiddette commissioni, non sapendo quanto fosse umano e divertente farlo.
In 30 minuti di attesa soddisfo tutte le mie voglie di emozioni.
Entro nel negozio di scarpe più fornito e trendy nel raggio di 20 km dal paesello e chiedo un paio di zeppe nere. Quest'anno ho la fissa delle zeppe, sughero e legno. Consciamente sono convinta mi facciano delle gambe da gazzella, aiutano la mia autostima. E' presto, stanno ancora facendo le pulizie, ma una commessa che mi sembra russa, con un italiano poco coniugato, mi serve. Mi fa vedere scarpe orrende, poi arrivano loro, le nuove zeppe della UGG, peccato che lei me le presenti... "ci sono queste, ma sono le più care, sono della U GI GI, conoscere?". Eh si cara, conoscere ed infatti comprato, peccato che si chiamino AGG e dire ad un cliente essere modello più caro non aiutare vendita, sapere?
Passare la carta di credito nel pos di un qualche negozio per un acquisto inutile (quasi sempre) non è mai salutare, ma stamane uno stimolo improvviso mi colpisce alla cassa. Il caghetto.
Immediatamente mi appare la mappa del paese con le possibili "uscite": casa di mia nonna, in centro, a soli 300 metri.
Casa di nonna Onofria, suono, mi apre. Contenta della sorpresa mi vuole baciare, baciamoci. Una sua vicina di casa, La Marisa, le sta facendo compagnia e la sta aiutando mettendole le gocce negli occhi. La Marisa è talmente contenta di vedermi e conoscermi che mi trattiene con chiacchiere e non solo. Mi trattiene il braccio per farmi sedere e fare due chiacchiere. "Tu sei la nipote che lavora tanto e viaggia per tutto il mondo. Ma che brava, sei proprio identica a tua madre in viso". Sudo freddo, il caghetto chiama ma La Marisa vuole parlare. Scusatemi, devo andare un secondo in bagno.
Ora... tutto è in discesa. Le parole della Marisa mi interessano, mi accarezzano. Mia nonna le dice che il 30 luglio compio 30 anni e non li dimostro affatto. Io faccio la mia solita battuta, non li dimostro fuori... ma di cose ne ho fatte un bel pò. La Marisa confessa di aver compiuto 80 anni ieri e che di cose dai 30 agli 80 ne vedrò parecchie, "mamma mia quanta vita, quante cose nuove". Mi viene voglia di viverle tutte, 50 anni di cose fatte a modo mio potrebbero essere divertenti.
9.30. "Ragazze, alla prossima".
Pago l'assicurazione, stavolta nessuno stimolo improvviso, l'impiegata storica mi chiede se "lavoro ancora molto e giro tutto il mondo".
Penso che ci sia qualcuno in paese che parli di me e con le stesse parole. Potrebbe essere la nonna.