Wednesday, September 22, 2010

Anestesia e risveglio

Somewhere di Sofia Coppola. Storia di una vita "famosa", un attore, ma una storia "come tante". Perchè di anestesia e risveglio si tratta. Per ognuno. Un viaggio all'interno della superficialità delle cose, il periodo anestetizzato, verso il valore delle piccole e grandi concretezze, emozioni e sentimenti.
E riscopro ancora una volta una donna genio artista che riesce ad inserire nelle pellicole proprio le emozioni che vorrei provare e le domande che vorrei pormi.

Domani mattina parto per il mio somewhere
Non in aereo, ma in treno, che non prendo da tanto tempo...
Farò l'ennesima valigia stasera, ma sarà una valigia speciale. Nulla che sia "il caso di" portare. Solo quello che avrò voglia di fare....

Tuesday, September 14, 2010

Wish list

E mentre aspetto le 16.00, ora del mio appuntamento, fantastico un pò, qui seduta ad una panchina in pendenza sotto un albero non ben identificato, dalle foglie già un pò ingiallite, sulla mia wish list post vacanze. Propositi, imposizioni per farsi del bene, sogni da realizzare nel proprio piccolo (sempre più piccolo), cose che vorrei vedere, curiosità che vorrei togliermi. Farlo in un caldo pomeriggio di inizio settembre, nel soleggiato centro storico di Vivo Valentia, prima di tornare al lavoro e parlare di numeri, percentuali, strategie.... infondere ottimismo, non solo alla vendita.
L'ottimismo me lo sto infondendo ora. L'inizio della scuola, le riunioni motivanti appena rientrati dalle ferie, le riviste che propinano gli stessi stimoli, gli stessi sogni. La triste realtà ed esser fatti di sogni altrui e stimoli imposti.
Mi sono iscritta in palestra, quella di fronte all'azienda, ovviamente. Convenzione aziendale, prezzo stracciato, abbonamento annuale e possibilità di accedere dal lunedì alla domenica ad ogni tipo di attività. Non ci sono ancora mai andata. Ma sono ottimista. Lunedì in pausa pranzo, dopo una riunione in inglese avrò senz'altro voglia di andare a farmi 45 minuti di spinning.
Faccio massaggi shatzu da 3 mesi. Mi massacra di calci e pugni. Mi dice "hai la milza troppo carica negativamente....E' un organo femminile che si sovraccarica per lo stress del dover far coincidere sempre tutto, del dover organizzare, del doversi far carico dei problemi altrui. Ma adesso la curiamo." La mia milza è ancora troppo carica negativamente. Credo si stia approfittando di me.
Faccio un corso di business english impostomi dall'azienda "perchè i nostri manager del futuro devono essere esportabili in ogni parte del mondo". Sono seduta su una panchina di Vibo Valentia, domani sarò a Soverato.
Ecco,
vorrei lavorare meno, che tradotto significherebbe "non fare un cazzo", ma non è proprio così. Vorrei farlo bene, ma meno, per meno ore.
Vorrei poter andare all'aeroporto e poter decidere in quale gate imbarcarmi. Non Roma, Lametia Terme, Reggio Calabria, Napoli, Venezia, Milano. Ma Delhi, Shigatze, Mataveri.
Vorrei poter mangiare chili di gelato alla nocciola senza ingrassare, ad ogni pasto.
Vorrei avere il tempo di leggere tutti i libri del mondo e guardare tutti i film italiani dal 1930 ad oggi.
E vorrei semplicemente dormire non più sola (i fantasmi non contano).

Saturday, September 11, 2010

09.11.2010

Da essere abitudinario, anche se non voglio darlo a vedere, ogni sabato mattina i miei punti di riferimento per iniziare i "2 giorni di calma apparente" sono pochi: l'estetista di primo mattino per un massaggio, l'edicola per comprare la Repubblica, il bar in piazza "a Muntech" degno di me, la Lifferia, un lattemacchiato ed una brioche integrale vuota.
Azzanno la brioche mentre inizio a leggere le prime pagine del quotidiano.
Oggi è ancora una volta l'11 settembre. Sarà spesso l'11 settembre.
Leggo un articolo crudo quanto molto bello di Vittorio Zucconi sulle ultime ore della hostess Betty Ong, sul volo 11 American Airlines, il primo a schiantarsi contro la Torre Nord. Ogni anno conosco facce e vite diverse di coloro che l'hanno perse quel giorno.
Ed ogni volta che è 11 settembre rivivo il mio personale sgomento e paura. Paura di essere nel posto sbagliato nel giorno sbagliato, pensavo. Ero in Egitto. E ricordo con precisione l'arrivo di un sms che nonostante gli innumerevoli telefonini che si sono susseguiti negli anni è ancora in memoria: "è pericoloso rimanere lì, non sai come reagirebbero contro gli occidentali. Torna a casa il prima possibile Pri". Dopo 4 ore ero su un volo verso l'Italia.

Wednesday, September 1, 2010

These are not just words.

I've met charming people in each entourage I've studied and worked.
Irina Fox is one of them. She arrived a couple of years ago and was my office opposite desk colleague. My break buddy.
She resigned last month and gave me a "mad Bible", a book that must have been a key to stand up to.
Books that want to teach to live well are so many that everybody would have red one at least as yet.
An hearty hug and softly words: "keep doing the best you can". The same words of the mad Bible.
Una vita riuscita è una vita vissuta conformemente ai propri desideri, agendo sempre in accordo con i propri valori, dando il meglio di se stessi in ciò che si fa, conservando l'armonia con ciò che si è e, se possibile, una vita che ci ha permesso di superare noi stessi, di consacrarci ad altre cose oltre a noi e di portare qualcosa all'umanità, anche un piccolo contributo. Una piccola piuma d'uccello affidata al vento. Un sorriso.
People we meet mean much than we think.