Saturday, January 14, 2012

Andate voi. A me piace qui.


Faccio incontri interessanti ultimamente. O forse ho sempre avuto l’occasione per farli ma poca attenzione nel notarli.
Al ritorno dal lavoro o da qualche serata divertente, ormai da settimane, una nutria che ho soprannominato Poldo mi aspetta davanti al cancello di casa. Non che sia un animale da compagnia la nutria e nemmeno da simpatia. Ma Poldo rientra nella tana poco distante il mio giardino, sereno, dopo essersi accertato del mio rientro a casa. Ieri sera, al ritorno da una serata a base di cibarie etniche greche in un bel localino del centro, Poldo aspettava. Seduto come sempre, ma accompagnato da un altro suo simile. La seconda nutria, più piccolina, soprannominata al volo Gertrude, penso sia sua moglie. Voleva che anche lei mi vedesse? Hanno osservato l’apertura del cancello, la macchina in garage, il mio salire le scale, il mio chiudere la porta e si sono ritirati ancora una volta nella loro tana. Ho come la sensazione di essere materiale interessante di conversazione per loro. Poldo le avrà parlato di me le sere scorse, prima di addormentarsi con lei, a letto. Anche loro avranno un loro modo di conversare…gli argomenti preferiti potrebbero essere le stranezze umane. Le mie.
Mercoledì a pranzo, scelgo gamberi e verdure in un sushi bar di Genova. Tanta gente, sono sola, mi accomodo ad un tavolo occupato già da una donna ed una piccola bambina in spalla. La donna parla da sola, in continuazione. All’inizio penso che stia parlando con la bambina, ma le parole e gli argomenti erano di portata un po’ troppo razionale per una bimba di 3 anni. Cerco tra il suo mangiare e parlare di notare un auricolare: magari era al telefono con qualcuno. Nessun auricolare. Parlava con se stessa. Spinta da un moto di solidarietà femminile, cerco di farla parlare almeno con me, facendole i complimenti per la bimba che nel frattempo giocava su un seggiolino di fianco. “Questa è la terza, ma è molto brava”. “Complimenti, in un momento in cui si fanno sempre meno figli, vedere l’orgoglio di chi sceglie di farne è un piacere”. “I figli sono speranza” e mi sorride. Mi alzo e mi incammino, sentendomi molto piccola. La donna che parlava da sola parlava con la speranza di sentirsi ascoltata. Forse avrei dovuto continuare a farsi ascoltare da sè.
Al ritorno da Genova, un incidente sull’autostrada della Cisa, è la causa del mio sostare 2 ore in colonna. A motore spento. Ore 18.00. Ho sete. Ore 19.00. Dovrei fare la pipì. Ore 20.00. Ho fame e vorrei non dormire qui. Sola, immersa nell’appennino Tosco-Emiliano, al buio, non ho paura. Circondata da quelle montagne che comincio a conoscere molto bene perché temute ad inizio scalata ed amate in vetta, comincio a pensare che i 30 anni mi facciano molto bene. La consapevolezza di ogni emozione che mi suscita ogni diversa circostanza è ciò che i 20 anni non mi avevano dato.
Adesso mi fermo. Ogni tanto.
“Andate voi. A me piace qui” potrebbe essere il titolo dell’album fotografico e non solo dell’arrivo dei miei 30 anni.

Sunday, January 8, 2012

Senza scopa...

Monte Marmagna 06.01.12
Il 2012 è iniziato con una bella scommessa con me stessa. Vinta.
Senza l'aiuto di una scopa, nonostante fosse il 6 gennaio ed io fossi imbacuccata come la Befana.
Grazie Mario per avermi incoraggiato a "tenere il passo e farmi il fiato". Per avermi chiesto durante la discesa un pò affannata "come è stato secondo te? ti è piaciuto?". Si papà, molto. Soprattutto perchè eravamo insieme e sei riuscito a trasmettermi ancora una volta una tua passione, l'alpinismo, e le tue esperienze.
Grazie Schiffiurd che mi alzi dal letto alle 6 di mattina carico come una molla durante le giornate di ferie chiamandomi "perdigiorno", che fai il the bollente da mettere nel termos perchè ne avrò voglia a metà salita, che mi allacci i ramponi e mi fermi ogni tanto sul ghiaccio per vedere se sono stretti bene. 
Grazie a me perchè per la prima volta non è stata SOLO fatica, ma un'emozione stupenda un pò faticosa.

Thursday, January 5, 2012

La figlia dalle scarpette color argento

Belvedere Marittimo (CS) - Matrimonio Luca e Vale

Somiglianza o disuguaglianza? Quanto la persona che scegli di avere accanto "dovrebbe" essere simile a te? Quanto diversa? 
Con l'unico ed unisono scopo di far durante l'alchimia...il cosiddetto amore eterno. 
Domande e ragionamenti che non mi sono mai posta, forse perchè consapevole di essere già molto diversa da tutto il resto del mondo, difficilmente simile. E che tuttora non reputo interessanti, perchè, come dice Tiziano Ferro, "l'amore è una cosa semplice". Molto più semplice delle domande che chi si innamora si potrebbe porre.
Ma sono sempre più incuriosita dalle diversità con chi si ama, dal subconscio di entrambi che difficilmente si può arrivare a vedere ed a capire.
Ispirata dall'articolo, letto pochi giorni fa, di un noto giornalista, una sorta di intervista doppia, che raccontava la storia dei suoi genitori vista dall'uno e poi dall'altro (due punti di vista di una stessa cosa vissuta che si rivelarono opposti), ieri notte ho sognato una piccola figlia dalle mie sembianze che, vestita esclusivamente di rosa e fucsia e dalle scarpe argentate, ascoltava la storia dei suoi genitori. O meglio cercava di capirne le diversità.
La piccola, che non avrebbe dovuto ancora parlare, faceva domande a me ed a suo padre e rideva di gusto delle risposte.

DI CHE COSA HAI UNA SCORTA?
Mamma: di matite, mi piace averne sempre di nuove ed annusare l'odore del legno prima di scrivere
Papà: in questo momento di patate americane, le definisco il mio tesoretto.

SE NON QUI DOVE VORRESTI ESSERE?
Mamma: in montagna, a passeggiare sulla neve con tuo padre
Papà: disteso sul divano con tua madre mentre ognuno si fa gli affari suoi, volendosi bene

SE DOVESSI RACCONTARE LA TUA VITA, DA DOVE PARTIRESTI?
Mamma: da ora a ritroso...
Papà: partirei dai primi anni di Liceo

COS'HAI DA DIRE DI URGENTE AL MONDO?
Mamma: ognuno può fare moltissimo per sè e per gli altri, per il mondo stesso
Papà: siamo nella merda amici miei, ma è ancora troppo presto perchè in merda finisca tutto. Ho davanti ancora tanti anni per impare, insegnare, essere felice ed incazzarmi!!!

HAI UN MOTTO PREFERITO?
Mamma: "tutto torna."
Papà: ognuno sacrifica qualcosa ai demoni che gli albergano dentro... bisogna solo sapere tenerli a bada.

HAI UN MITO, UNA PERSONA CHE AMMIRI PIU' DI ALTRE?
Mamma: sono azioni e sentimenti di persone reali, che incontro ogni giorno e che mi insegnano come essere migliore.
Papà: diverse persone per diversi motivi, ma persone che fanno parte della mia quotidianità, persone vere, non emblemi cartacei o di celluloide.

CHE COSA LE DONNE CONTINUANO A NON CAPIRE DEGLI UOMINI?
Mamma: perchè siano così bambini anche da grandi
Papà: purtroppo, la propensione dell'uomo a riprodursi -metaforicamente - il più possibile durante l'arco della sua vita.

E GLI UOMINI DELLE DONNE?
Mamma: la complessità dei nostri pensieri e la delicatezza delle nostre azioni
Papà: i ragionamenti sottili e complessi che spesso le donne sono in grado di crearsi. La donna molte volte è una meravigliosa e diligente impegata nell'ufficio CAS "Complicazioni Affari Semplici".

DA 1 A 10 QUANTO CONTA L'AMORE?
Mamma: 11
Papà: 11

COSA TI ASPETTI DAL 2012?
Mamma: serenità
Papà: equilibrio

LA PRIMA COSA A CUI PENSI QUANDO TI ALZI AL MATTINO?
Mamma: cosa mangerò a colazione
Papà: mi aspetta una succulenta colazione

IL MONDO SI DIVIDE IN?
Mamma: sordi e che ascoltano
Papà: tonici e flaccidi

PENSI DI CONOSCERE IL MONDO?
Mamma: pochissimo, quasi nulla ancora
Papà: assolutamente no

LA COSA PIU' DIFFICILE CHE HAI MAI FATTO?
Mamma: lasciarmi andare, non controllarsi in ogni cosa significa diventare libero
Papà: parlare ad una donna con il cuore in mano nei momenti difficili

Penso che la piccola vestita di rosa abbia capito che ci siano più somiglianze di quelle che mi aspettavo.

Wednesday, January 4, 2012

The beat goes on

All'inizio del mio trentesimo anno di età, tutte le mie routine non esistono più.
Non esiste più il vestirmi sexy la sera del 31 dicembre per una serata a due: non serve. Essere "aggredita" in calzettoni di lana e ciabattone raffiguranti il nano Cucciolo. "Ma sono anti-stupro" pensavo, "si ma eri a gambe nude". Quindi, ha ragione la mia estetista che consiglia di essere sempre depilate completamente e che due gambe sottili e toniche fanno più danni del Viagra.
Non esiste più il count-down su un canale televisivo (normalmente rai1) per non perdere un secondo del brindisi. Non serve. Giacere estasiati sul divano intrecciati come dei lombrichi sotto terra e non avere idea di che ora sia. Dirsi "buon anno Maiale" solo perchè fuori impazzano i fuochi d'artificio....e forse non eravamo ancora nel nuovo anno. E non fare nessun brindisi fisico, ma farne di continuo col cuore.
Non esiste più il guardare un film il pomeriggio del primo giorno dell'anno. Non serve.  L'incastro perfetto è fare quello che ci rappresenta: io con un libro di 700 pagine in mano sul divano, tu con la testa appoggiata alle mie gambe e l'ipad (e gli orgasmi multipli che il nuovo arrivato della Apple ti causa).
Andare a ripescare le prime e-mail che ci siamo scritti anni fa, "per affari", quando ancora non avevamo idea di come fosse fisicamente l'altro e del perchè scrivessimo di tutto tranne di quello per cui ci eravamo incontrati. Difficile rileggere le mie parole, alquanto sulle mie e con una grave allergia ai legami in quel momento. Tu che mi chiedevi qualsiasi cosa mi riguardasse, come se fosse importante sapere se facevo sport, se amavo i cani, se sapevo cucinare, se amavo viaggiare...
Non esiste più il pranzo dai miei\tuoi il primo dell'anno. Dai nessuno. Si pranza all'ora che si vuole e dopo il concerto del primo dell'anno su rai1. Soli, continuando a raccontarsi.
Ecco, solo questa routine è rimasta. Il concerto di musica classica del 1 gennaio. E qualche lacrima di commozione (e chiamasi felicità).