Tuesday, July 26, 2011

La più bella storia d'amore

L'ultimo suono del tuo addio,
mi disse che non sapevo nulla
e che era giunto
il tempo necessario
di imparare i perché della materia.
Così, tra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l'ingenua volontà dell'occhio.
Che i solfeggi e i sol
implorano la fame dell'udito.
Che le strade e la polvere
sono la ragione dei passi.
Che la strada più breve
fra due punti
è il cerchio che li unisce
in un abbraccio sorpreso.
Che due più due
può essere un brano di Vivaldi.
Che i geni amabili
abitano le bottiglie del buon vino.
Con tutto questo già appreso
tornai a disfare l'eco del tuo addio
e al suo posto palpitante a scrivere
La Più Bella Storia d'Amore
ma, come dice l'adagio
non si finisce mai
di imparare e di dubitare.
E così, ancora una volta
tanto facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda una stella fugace,
seppi che la mia opera era stata scritta
perché La Più Bella Storia d'Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi.


Luis Sepùlveda

Wednesday, July 20, 2011

Provare per credere....

Provate ad avvicinare una poltrona al terrazzo che si apre sul mare, nell’ennesimo hotel in cui per qualche giorno dovrete vivere. Sedetevi ascoltando “così celeste” di Zucchero e appoggiate i piedi alla ringhiera di ferro battuto. C’è molto vento, il mare sotto di voi è grosso, molto grosso.
Qual è la prima cosa a cui pensate?
Io penso alla famiglia che non ho, che ancora non ho. Ma con un sorriso sereno, non spaventato del “chissà quando mi accadrà”.
Non fate l’errore di ascoltare subito dopo “something” dei Beatles. Letale vi farà piangere, ma per il senso di solitudine che vi farà penetrare nelle ossa in quell’istante. E nè il nuovo libro comprato all’aeroporto prima di partire, né la telefonata alla vostra più cara amica che vi liquiderà con un “sono al supermercato, ti richiamo appena esco”…anche se appena uscirà la crisi d’identità sarà già passata… vi potranno rassicurare.
“boombastic” di Shaggy sarà quello di cui avrete bisogno, vi farà tornare il sorriso asciugandovi le lacrime, perché penserete a quando da ragazze la ballavate avvinghiate a qualsiasi cosa, senza un minimo sentore del vostro diventare donne, di quello che avreste voluto nel futuro.
Tornerete alla realtà con “karma police” dei Radiohead, la canzone che ascolto quando DEVO rimanere calma. E non avrete più bisogno di rispondere alla vostra amica uscita dal supermercato che vi sta richiamando. In quel momento potrete lasciare suonare il telefono. In fondo siete sotto la doccia e non avete visto la chiamata.

Friday, July 15, 2011

Come "un cristiano"

Da quanto tempo ci conosciamo io e te? Mi sembra una vita. La vita di cui ho più consapevolezza. Magrezza e pian piano biancore. Stai invecchiando più velocemente di me. Gli ansimi mentre dormi ed io leggo, scrivo, penso sono una delle cose che più mi ricordano te e la mia, nostra, casa quando sono lontano. Nostra perché è più tua che mia. Chi mi aspetta ogni volta sei tu. Io credo di averti aspettato tempo fa, poche volte, quando per follia sparivi quasi un giorno intero. E continuavi a farlo nonostante tornassi a pezzi, quasi fosse peggio andarsene che rimanere.
Siamo qui distesi sul tappeto azzurro che ci ha portato “la Carla” dal Messico. Pensiamo insieme. Mi guardi negli occhi, cosa ti stai chiedendo? Non c’è nulla che tu non sappia, che non ti abbia già detto. Vivo, respiro bene, stasera esco con le amiche per festeggiare un compleanno. Torno tardi.
Sei felice. Questo mi è sempre piaciuto di te, perché sorridi. Anche quando dormi.
E per un cane non è facile sorridere. Però Shary puzzi un po’.