Sunday, July 21, 2013

In situations like these





I'm not going down on my knees,
Begging you to adore me
Can't you see it's misery
And torture for me
When I'm misunderstood
Try as hard as you can, I've tried as hard as I could
To make you see
How important it is for me

Here is a plea
From my heart to you
Nobody knows me
As well as you do
You know how hard it is for me
To shake the disease
That takes hold of my tongue
In situations like these

Understand me

Some people have to be
Permanently together
Lovers devoted to
Each other forever
Now I've got things to do
And I've said before that I know you have too
When I'm not there
In spirit I'll be there

Here is a plea
From my heart to you
Nobody knows me
As well as you do
You know how hard it is for me
To shake the disease
That takes hold of my tongue
In situations like these

Friday, July 19, 2013

Yes, I was there again!!!







Nonostante fra poco più di 10 giorni saranno 31 e non più 30, 28, 26... mi diletto esattamente come una giovane ventenne ancora oggi. E spesso. Non che ci sia un'età per le cose, per farle, ma per gustarle credo proprio di si. 
E da quanto all'età di 18 anni Mario Padre decise che era giunto il momento di consegnarmi lo scettro del libero arbitrio e di non trattenermi in campagna ad osservare ed imparare a conoscere ogni specie animale e vegetale, continuo ad intrufolarmi da metallara ormai spenta (solo fuori, per le mise ormai normali che scelgo) davanti ai miti musicali che hanno accompagnato e accompagnano i miei piccoli e grandi momenti di vita.
Ieri sera ho scoperto che dalle gradinate alte dello stadio di San Siro si vede tutto il centro di Milano. Una skyline perfetta durante il concerto dei Depeche Mode, il mio terzo. Dave Gahan continua a farmi lo stesso effetto che mi faceva a 18 anni, fascino e indifferenza a tratti, forse perchè assomiglia un pò troppo ad un mio ex.
Dopo tutto questo vissuto, 50 minuti di coda solamente per uscire dal parcheggio di San Siro a Milano, perdo conoscenza appena mi appoggio sul mio materasso alle 3.20.
Ed ora sono qui, con un tazzone di caffèlatte in terrazzo, il mio pc, dopo essermi svegliata alle 10.11, che tento di realizzare quel progettone che potrebbe cambiarmi, un pochino, la vita da presentare lunedì in ufficio.
Non ho ancora scritto una parola, ma ho molte idee (come mento spesso a me stessa). 
Ho un gran mal di testa, ho mangiato 2 brioches integrali e mi sento già gonfia di rabbia alle 11 di mattina.
So già come sarà il mio futuro imminente, non serve aver guardato FlashForward: ora cercherò di convincermi che mi serve ancora tempo per pensare ad alcune idee, intanto andrò a fare la spesa, sicuramente comprerò del pesce e delle piante, perchè Mario Padre mi ha insegnato troppe nozioni sul giardinaggio che ora mi rilassa troppo applicare. Tornerò a casa, deciderò dove piantare o piazzare le piante, mi preparerò un centrifugato di zenzero e sedano, poi con la scusa del gonfiore andrò a correre i miei 6 km quotidiani. Tornerò, farò stretching e qualche minuto di yoga per il mio intestino marcio. Sarà già metà pomeriggio, mi farò una doccia e mi dirò che un'ora di sonno mi farà solo che bene.
Ancora una volta, lavorerò nel week end....