Thursday, November 26, 2009

Again and again

Ed eccomi ancora una volta di fronte a loro, questa volta come i più tenaci e forti fans, sotto al palco.
Ce l'ho fatta, pogare su Personal Jesus cantato dai Depeche davanti a me era un sogno, non per tutti...




La mia canzone, proprio la mia, HOME. Ho constatato che Martin ne potrebbe sapere più di me in quanto a stile e fashion trends... Notare la mise di ieri sera...



Wednesday, November 18, 2009

Nebbia e decollete con plateau

Appese ad una lavagna in sughero in camera da letto, le mie prime foto: 2 immagini in bianco e nero della prima ecografia che fece mia madre nel lontano '82. Puntate in mezzo ad altre immagini, più tarde, che raccontano la mia breve ed intensa storia, un titolo lungimirante di un articolo strappato da qualche mensile modaiolo che avrò letto: IL GENIO PRENDE FORMA. COME VOLARE MENTRE TUTTI CAMMINANO.

Un po' pretenzioso, ma accostare l'immagine di me ancora ignara di tutto e di tutti (anzi, non proprio formata) alle parole PRENDE FORMA, mi sembra, ancora adesso che le riguardo sulla parete, un lampo di follia geniale.


Eh si nota quando ho tempo, tempo per i miei capricci, per guardare con attenzione me stessa nel corso degli anni. Sì, perché le pareti di casa mia sono le mie avventure, le più belle.

Mattino nebbioso, in Val Padana. Colpita come più della metà dei terrestri dall'influenza (non so se A, B o C ma comunque scelgo la busta C, come "col cazzo che vengo al lavoro con la febbre").

Ho cucinato con particolare lentezza e tranquillità la colazione (anche perché non ho tutta questa energia per fare le cose più velocemente), ultimato un libercolo che mi perseguitava da qualche settimana mentre affrontavo i bisogni primari nel mio caldo e familiare bagno, risposto e scritto a qualche e-mail di lavoro (si affaticano a farti credere che nessuno è indispensabile, allora spiegatemi perché dovete inibirmi ancora di più il sistema immunitario anche durante la convalescenza).


Lost in Fashion, di Silvia Paoli. Da leggere solamente nel caso voi siate fashion addicted, desiderose di lavorare nel mondo della moda (vi farà cambiare idea) ed alla ricerca degli ultimi must have delle fashion writers. Consigliato sotto un ombrellone nei mesi estivi, perché fa sorridere ed è alquanto leggero, o durante una sofferente malattia, perché continua a farvi pensare al lavoro anche quando siete sotto le coperte con 38 di febbre…bisogna pur rimanere sul pezzo.

Vorrei capire se il romanzo sia un'autobiografia un po' colorita della nota giornalista caporedattrice moda di Vanity Fair. Interessante, in quanto Irene, la protagonista della storia narrata, trascorre momenti di forte scontro tra corpo e spirito, incerta sul futuro da scegliere: mondo della moda o massaggiatrice?!? Ed io: mondo della moda o piccola narrante\ficcanaso di origini campagnole?!? Credo che la seconda scelta implichi, però, un'ulteriore ricerca: uomo prestante dagli occhi chiari in grado di rendermi felice allungando un po' del Dio denaro (scrivere non renderebbe quanto vorrei)…e non solo (devo pur goderne…).


Scriverò a Silvia Paoli: "Cara Silvia, lavoro in una delle sue aziende moda preferite, nella quale ogni giorno progettiamo e produciamo quei splendidi blazer e cappotti in cachemire di cui lei, scrive, non può fare a meno. Vorrei chiederle, con molto rispetto e discrezione, perché nel libro conclude scegliendo il mondo della moda…ma nella realtà sta seguendo un corso per insegnante di Pilates, dimettendosi dall'incarico al giornale. Forse è bene far sognare le lettrici che la strada percorsa sia, comunque, quella giusta e convincerle che è bene tenere i piedi ben piantati per terra? A tal proposito…compro almeno due paia di scarpe, rigorosamente col tacco, nuove al mese… Crede che questo possa aiutare a tenere i piedi in scarpe sbagliate ma, illudendoci, giuste? Poi ora che è trendy il decollete e sandalo con plateau, ho la falcata ancora più felina e sicura… ma forse nell'ambiente sbagliato".

Monday, November 16, 2009

I-tunes è un pò il nostro cuore

"Quando persi sotto tante stelle, ci chiediamo cosa siamo venuti a fare". Elisa canta. "Che cos'è l'amore, stringiamoci più forte ancora, teniamoci vicino al cuore". Giuliano canta con Elisa. Ed è una sera di nebbia autunnale. Come tante altre che ho vissuto, ma ognuna sempre diversa.
"Eppure sentire dei sogni in fondo ad un pianto". Elisa continua a cantare. "C'è un senso di te", c'è un senso di me, soprattutto di me, in ogni serata che trascorro, diversa una dall'altra, diverso il cuscino in cui dormire questa notte, diversa la città, diverso il mio cuore che brontola o dorme sereno aspettando il ritorno.

Stasera non devo tornare, sono a casa.

"Ci sono giorni in cui mi sveglio spento, e tutto sommato provo a starci dentro" [...] "finchè arriverà il mio momento, tu stammi accanto" una sorpresa, piccola cosa, ma sentire lui che la cantava a squarciagola con me in macchina al ritorno da una passeggiata in alta montagna è stata una carezza al cuore, forse ad entrambi i cuori. Non avevo mai duettato prima, men che meno con un compagno di viaggio (forse non solo di viaggio) che non sapevo nemmeno conoscesse una canzone così poco commerciale.
"Le incomprensioni sono così strane, bisognerebbe evitarle sempre...domani invece devo ripartire [...] il mio pensiero ti andrà a cercare tutte le volte che ti vorrei parlare...." Zampaglione è un romanticone, questa canzone mi ricorda la delicatezza delle parole e dei gesti, soprattutto dei miei, dei nostri.

Sistemare la libreria di I-Tunes durante un lunedì sera di inizio influenza potrebbe avere effetti indesiderati (o cercati). Ripercorrere le proprie emozioni, le storie d'amore e d'amicizia, i loro momenti, ogni canzone ha un colore ed una smorfia in volto.
Stop me dei Planet Funk mi fa sorridere, è stato il mio primo bagno di notte a Forte dei Marmi, in mutande, beccata in pieno da un bagnino notturno, sgattaiolai sotto ad un pedalò rovesciato stringendomi le tettine come due rubinetti dell'acqua calda, ma il freddo "porco" rimase....
When Love Takes Over, David Guetta. L'estate 2009, il mio culone al sole e vento delle Cinque Terre con le infinite parole della Vero al mio fianco, recidiva "ma lo ami o non lo ami?". Di cosa potranno mai parlare due amiche mentre prendono il sole immerse in un quantitativo imbarazzante di Australian Gold?!? L'uomo stronzo di turno e le tecniche per arginarlo, come aumentare il livello di melanina prima che arrivi l'ultimo giorno di vacanza, cosa ci si è portate in valigia e come vestirsi e truccarsi la sera stessa per uscire a cena.

"Ho perduto la mia libertà....ho cercato l'amore negli occhi di tutte le donne, baciando le labbra di chi non ne da, ho dormito per terre straniere coperte di foglie, cercando l'altra metà" mi ricorda lui, non proprio Cesare Cremonini, ma L'Altra Metà.
"Camminando più veloce dell'ombra al mio fianco", un uomo aspettava il mio canto, nonostante sia stonatissima...ma ha pur avuto il coraggio di cantare con me canzoni a sorpresa!!!

Saturday, November 14, 2009

Patati da 'a Sila


Quando mi è stato detto che non potevo più rimandare il viaggio di lavoro in Calabria, ne ho preso atto come si prende atto del dover prendere una medicina rivoltante da assumere più volte al giorno pur di guarire.
Sveglia ancora prima dell'alba per prendere il primo volo alle 7.00, tutto questo per poter arrivare in tempo al primo appuntamento. Scalo a Roma Fiumicino, pari ad una bastonata nei denti, proprio appena riuscita ad addormentarti sul primo volo quando, all'improvviso, una voce squillante di stuart baritono ti avvisa che stiamo iniziando la discesa su Roma.
Ultimo volo in cui non riesci ad addormentarti, controlli alcune cosette utili ai fini dello scontro sul ring coi clienti, finisci di leggere il quotidiano datoti in omaggio e ricomincia la discesa su Lamezia Terme. Calabria, arrivo.

Partenza con piede sbagliato: non posso pretendere di essere accolta, all'uscita dall'aeroporto, da palme e vegetazione rigogliosa, sole caldo sulla mia pelle color latte (poco prima che vada a male). Però, potevo pretendere di non essere investita da secchiate d'acqua e vento gelido.

Questa settimana si è rivelata un ottimo antidoto alla mia ignoranza. Si, perchè io faccio parte dei Tommasi che non sanno quello che non vedono e, ahimè, non ci credono.

La Calabria è una terra meravigliosa e sconosciuta. Conosciamo le spiagge, soprattutto la costa tirrenica, il clima meraviglioso ed il mare. Ma questo è solo una piccola parte.
Il cuore della gente che vive, nata qui, è, forse, quello più pulsante in tutta Italia: ospitalità come sacro valore, amore per la propria terra, rispetto per le tradizioni che non sono viste come un ostacolo alla contemporaneità ma un passaporto vincente per affrontare meglio il futuro con la sicurezza del passato, quello buono.
I territori più nascosti, non volontariamente, della Calabria sono quelli a cui non appartiene il mare: la montagna.
L'Aspromonte è un nome che si ricorda, non positivamente. Catena montuosa reggina, era il nascondiglio perfetto all'epoca dei sequestri degli anni '80 e '90. Oggi non ci si nasconde più: parco nazionale, tenta di farsi conoscere comunicando con i pochi mezzi e media a disposizione, che sono quasi inesistenti. Difficile trasformare nella mente della gente le stupende grotte rocciose ex meta di malviventi in un paradiso naturalistico.
Quando giovedì mattina ho attraversato l'altopiano de La Sila per raggiungere Crotone, mi si è aperto davanti agli occhi uno spettacolo naturalistico che nulla invidia alle Alpi. Colori autunnali vivi, cielo terso, pascoli di ovini, laghi dispersi in fondo a vallate da scenari lunari. Io, ignorante, non sapevo che La Sila per i calabresi è l'alterego delle Dolomiti per noi gente del nord. Ma sapevo che qui si coltivano le famose patate silane, quelle rossicce e grandi, saporite. A pranzo mi appropinquo ad un'osteria a Camigliatello Silano, Peccati di Gola, dove mi servono un piatto degno di chi vuol rimanere leggero: maialino silano alle braci con patate silane saltate. 5,00€. Mai mangiate patate così buone. E mai speso così poco per uscire e non riuscire a riallacciami i pantaloni.