Saturday, April 28, 2012

Tandoori

Per etichettarmi come un'amante della buona cucina di tutto il mondo che predilige però un piatto di sashimi ad un piatto di cappelletti in brodo il giorno di Natale mia madre dice sempre "sei una ragazza strana". Che poi una ragazza strana non ha nulla a che vedere col mangiare e che cosa.
Proprio lei che quando avevo 2 anni mi costringeva ad assaggiare tutto, tutto della sua cucina natìa, siciliana. Come può una dolce bambina di 2 anni non rimanere traumatizzata dall'odore di pecorino col pepe nero che ti si appiccica alle guance che tua madre ti bacia ad ogni boccone: un'oliva rigorosamente nera, un pezzo "di tumazzo" ed un bacio?!? Come posso voler assaggiare a 4 anni il sanguinaccio che tua nonna materna (quindi sicula) ti mostra con tanto orgoglio alle 4 di pomeriggio mentre tu vorresti una crostatina al cioccolato del Mulino Bianco?!?
La ragazza è cresciuta strana, sì, perchè in viaggio qua e là ho assaggiato cose che mi hanno ben più gustato di una "pezza di tumazzo".
Non voglio trattenere l'entusiasmo nel parlare della cucina indiana. Una della cucine più saporite e buone al mondo. Oltre allo Shri Ganesh in centro storico a Parma in cui mi rifugio quando in patria, ho scoperto un piccolo posticino orrendo da vedere ma ottimo nel mangiare. Si trova al 50 di Queensway a Londra, il Maharaja Tandoori. Caratteristiche peculiari di ogni buon ristorante indiano: mangiare uno sopra l'altro, troppi tavoli e pochissimo spazio, e avere camerieri che fanno uso di sostanze stimolanti ed allucinogene. Non sanno l'inglese a Londra, non sanno l'italiano in Italia. Capiscono però tutto ciò che ordini ma non riescono ad evolversi in piccole domande successive a quello che hai appena ordinato del tipo: "che spezie contiene questo piatto?".


Wednesday, April 25, 2012

Raining


Piove spesso in questi giorni qui, quando intravedo uno spiraglio di sole mi sembra quasi caldo nonostante non sia ancora per niente primavera.
E’ primavera solamente a St. James’s Park e a Notting Hill per gli alberi di ciliegio in fiore.

Non è mai stata una mia abitudine uscire di casa con l’ombrello, spesso non ne ho uno nemmeno in macchina. Ora percorro sotto l’ombrello anche i 100 metri che separano casa dal mio nuovo primo punto di riferimento a Kensington.
Perché in ogni luogo in cui “sosto” nascono i “miei posti”. Ora mi vedo profondamente addicted alla dieta organica, mangiare cibi di origine naturale (animale e vegetale) ma senza nessuna raffinazione o altra diavoleria chimica.
A Londra è una vera e propria moda. Ogni quartiere celebra i suoi supermercati “organici”, ristoranti “naturali”, bar “vegani” trasformati in una sorta di Starbucks ma dal clima molto più friendly dove sorseggiare uno smoothies alle verdure o frutta mentre leggi, scrivi…. Come in questo momento.
Questo famoso primo punto di riferimento è Planet Organic a Bayswater. The caldo Lemon e Ginger, Muffin al cioccolato to go. E sono convinta che ieri mattina fossero i figli di Gwineth Paltrow con la tata indiana quelli che aspettavano dei cupcakes al bancone….


Monday, April 23, 2012

Mind the gap

Covent garden, London. Sitting in Apple Store.... Waiting a great day.

Friday, April 20, 2012

Basta

Come liberarmi dalle dipendenze che danno assuefazione? Tutte quelle piccole gestualità che inconsciamente facciamo ogni giorno, dal primo momento della nostra veglia sul mondo, con l'unica finalità di non sentire il vuoto che abbiamo dentro o, forse peggio, il dolore.
"I cazzi degli altri" sono una delle prime dipendenze: accendere l'iphone e leggere cosa sarà mai successo dal momento in cui ti sei addormentato ad ora ai tuoi amici più cari e non solo. Commentare e aggiungere un like ad ogni minima cosa che sia più entusiasmante della piatta normalità.
"Le tue infinite capacità", o meglio fotografare e dimostrare alla tua community quante cose tu sappia fare, dalla cucina al ricamo, linkare i tuoi interessi più strani e far sapere che non solo "ci sei" ma fai anche "più degli altri".
"I cazzi tuoi", si perché vuoi che se li facciano, l'importante è che se ne parli. Posti ogni singolo locale, città, luogo in cui ti trovi per mostrare che sai essere ovunque (tranne, nel peggiore dei casi, dentro di te). 
Tutto questo non esiste più. 
Non voglio sapere dove sia Charlie, non mi interessa cosa stia cucinando la Teresa, non ho voglia di vedere le foto delle vacanze di Tom e Jerry in Giamaica. Voglio svegliarmi, preparare il mio thé, portare fuori il cane, andare al lavoro e cercare di alienarmi il meno possibile, non fotografare il mio pranzo davanti al pc portatile in ufficio per mostrare quanto sia "sfigata" nel non riuscire nemmeno a trovare una mezzora per pranzare come un essere umano (gli animali quando mangiano fanno solo quello, in questo sono migliori). Non voglio comunicare al mondo "finalmente fuori dall'ufficio e jogging", voglio tornare a casa e farlo. Voglio preparare una gustosa e sana cena, guardarmi un film, uscire con gli amici, leggere prima di addormentarmi. E non voglio che nessuno lo sappia, se non chi vive queste cose con me.


Scanteeeet


Alla notizia che avrei voluto farmi un piccolo tatuaggio significativo mio padre rispose come sempre: "ce l'hai già, in fronte".
Alla notizia che era stato lui, il tatuaggio, a cercare me e non viceversa perchè innamorata prima del significato e del periodo che sto vivendo e poi del poterlo avere sulla mia pelle... rispose come sempre: "cosa scrivi? scantanadoor?".
Ecco, scantanadoor o scanteeeet è il "feeer mia la sciòca" in parmigiano.
Sentirlo dire da lui ancora una volta mi riporta all'adolescenza, se non all'infanzia, quando ogni mio tentativo di creatività riceveva come risposta "feeer mia la sciòca".
Quando a 9 anni gli chiesi se potevo abitare nella casa di legno costruita nei campi dietro casa e mi disse che di notte giravano le volpi e mi avrebbero spaventato, quando a 13 anni si accorse che mangiavo di nascosto un quantitativo di zucchero pari a quello prodotto da una pasticceria in 1 anno, quando a 16 anni mi beccò a fumare sul tetto di casa in costume da bagno mentre cercavo i raggi migliori del sole, quando a 20 anni tornavo a casa per lavarmi i denti e dormire 3 ore per poi riuscire...
A 30 mi ritrovo ancora in balia di un suo giudizio su un qualcosa che vada un pò fuori dalle righe, non più dipendente, cosciente dei suoi limiti conservatori e del suo volermi vedere e sentire sempre "in linea" con gli usi e costumi della società.
Ma questo tatuaggio Papà "sà da fà", immagina come sarò bella a 70 anni al mercato a comprare la frutta con un pel pezzetto di pelle rattrappita e cadente in mostra sotto un sole non così caldo come quello sul tetto.

Sunday, April 15, 2012

Times like these

Gli sguardi complici durante una cena tra amiche, durante la quale vuoi dire e non dire qualcosa perchè sai che solamente una persona tra tutte potrebbe capirti. E quella persona sono io, non mi ha mai lusingato così tanto guardarti negli occhi mentre facciamo un brindisi e dici "alle persone vere" con un mezzo sorriso, come se fosse così difficile esserlo. E' più difficile trovarne. Ma io in te l'ho trovata. Tu dici di essere stata la prima a trovarla in me. Nemmeno con l'uomo dei miei sogni ho trascorso mezz'ora sotto la pioggia a parlare, di fianco alle nostre auto prima di tornare a casa dopo cena. Vederti raccontare il dolore che stai vivendo una volta gettata la maschera del sabato sera a casa di amici, una volta usciti da quel salotto "perfetto". Non sono riuscita a capire se piangevi mentre mi confidavi la realtà, o semplicemente cominciavamo ad essere inzuppate dalla pioggia. Sei sempre stata una sorella, amica, a volte madre perchè tu stessa sei già madre. E ieri sera mentre ti guardavo raccontarmi ancora una volta quanto sia difficile rimanere scottati dalla quotidianità mi ronzava un ritornello in testa, una di quelle canzoni che ascolto quando ho bisogno di caricarmi di speranza e non di rabbia. Ascoltavo, capito e canticchiavo questa canzone. Ottimista di natura non basta per spiegare perchè penso che andrà meglio. Che vinca il buono è una certezza che prima o poi avrò. 

I am a new day rising 
I'm a brand new sky 
To hang the stars upon tonight 
I am a little divided Do I stay or run away 
And leave it all behind? 
It's times like these you learn to live again 
It's times like these you give and give again 
It's times like these you learn to love again 
It's times like these time and time again