Anche gli insegnanti apportano qualcosa di determinante nella propria vita. Durante gli anni di liceo, la mia insegnante di "storia dell'arte" divenne un pò un punto di riferimento: il riferimento che l'arte mi piaceva, mi sarebbe sempre piaciuta. Trascorrevo i sabati pomeriggio davanti alla tv, ma quello era solo il sottofondo, l'accompagnamento. Di norma sbirciavo un film in bianco e nero con Alberto Sordi o quant'altro: l'importante che fosse un film in bianco e nero e non più giovane dei 30 anni. Disegnavo capitelli, riproducevo templi greci e romani: tutto con una precisione maniacale. Dopo alcuni anni, dal disegno pratico passavo allo studio personale di ciò che cominciava ad attrarmi: l'arte moderna e contemporanea. Prendevo in prestito volumi enormi dalla biblioteca comunale, li trasportavo a casa come un mulo da soma, mi appostavo sul divano e sfogliavo fino a tarda serata del sabato, quando non sarei uscita perchè tanto mio padre non mi avrebbe mai dato il permesso.Fervida appassionata tutt'oggi di arte, ricevo suggerimenti da amici appassionati quanto me e non su cosa c'è di nuovo ed interessante sul mercato degli artisti con plus valore. All'arrivo di un'e-mail con tanto di link al sito di Patricia van Lubeck ed una sola frase: "questa ti piacerà" sono corsa all'eplorazione del sito web. Mi è piaciuta sì, la sua arte e la sua voglia di presentarsi in modo semplice (foto a lato). I cetrioli giganti non hanno segreti per le donne, ho sempre pensato.
Patricia ha un suo modo di interpretare e dipingere la natura che la circonda. Mi emozionano i colori e le forme, quindi raggiunge già il primario obiettivo di ogni artista: suscitare qualcosa a livello emotivo.
A ricchezza media raggiunta mi piacerebbe comprare un suo quadro, originale, ho pensato.
Ma poi la sua arte mi ha emozionato fin troppo, a tal punto da arrivare a provare la stessa sensazione che mi suscita Dalì e Botero. Ora sono combattuta, Patricia non mi sembra più così originale e fresca. Però, devo ammettere che anche copiare con stile e non essere colta in flagrante dai più è un arte.



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