
Facebook è diventato un pò come il cellulare a fine anni '90. Ancora non tutti ce l'avevano, tutti lo volevano avere. Adesso tutti ne hanno più di uno.
Ora quasi tutti siamo "facce da libro" e "sul libro". Fra poco tutti saremo "facce da libro" e le facce più belle e le personalità più spiccate diverranno "facce da segnalibro".
Ho concesso la mia faccia a Facebook prima di andare in vacanza, a giugno\luglio. Ho trascorso il periodo pre-vacanze in preda ad una crisi epilettica da ricerca e disperato bisogno di "fama". Perchè di "piccola e patetica fama" si tratta.
Sotto il falso desiderio di trovare vecchi amici che altrimenti non avremmo mai potuto trovare in altro modo (e voluto), insceniamo questo teatrino delle relazioni che non si spezzano, che facciamo in modo che rimangano ben salde, quando l'unica cosa che ci interessa è visionare le foto dei nostri conoscenti per vedere se conducono una vita più divertente della nostra, se hanno avuto figli, se sono invecchiati bene, se siamo ancora noi i "più in forma ed i più belli". Controllare che lavoro fanno ora, con chi sono a loro volta in contatto è la fase successiva di questo macabro gioco del "sapersi osservati e dell'osservare".
Rimango iscritta a Facebook e continuerò a caricare foto della mia vita, le foto più belle in cui sprrido di più, arricchendole di descrizioni divertenti e nostargiche insieme. Se proprio devo mettere in scena la mia vita, che sia un gran bello spettacolo (per me e per chi mi guarda)!
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