Monday, September 22, 2008

Recidiva sempre

In quarta liceo presi il mio primo ed unico “rapporto”, sì, una “nota”. Un professore-personaggio, quelli che fanno della pazzia il loro canale di trasmissione delle informazioni, mi riprese una prima volta dicendomi, durante l’ora di ricreazione, “Alessandra, togli i piedi da sopra la sedia”. Io, seduta sul banco, li tolsi, nonostante non sapessi se fosse nel suo frangente serio o quello pazzo. Mi stavo mangiando un toast portatomi da casa, pausa delle 11.00, in soprappensiero appoggiai nuovamente i piedi sulla sedia. “Alessandra, sei recidiva. Ti do una nota”. E questa folle nota me la diede e scrisse sopra il registro di classe.

Da quel giorno la parola RECIDIVA è una delle mie preferite.

Sono sempre recidiva, tranne nell’errore malsano. Mi è concesso ripetere l’errore sano.

L’errore malsano è quello che razionalmente percepisci come negativo, dannoso alla tua amata persona (eh si, ci si deve amare per andare d’accordo con se stessi). Pian piano si impara a non recare danno a se stessi per rendersi, se non felici, almeno sereni o tranquilli. L’errore sano è quello considerato eccessivo, dannoso, negativo per “i più”, per la massa, la maggioranza, di cui, francamente, non mi curo. Quindi, sono recidiva negli errori sani se mi divertono e mi arrecano positività.

Venerdì sera sono stata recidiva, per esempio, nel tornare al concerto di Vasco Rossi a Bologna. San Siro a giugno non mi aveva saziato. Il mio essere recidiva mi ha portato a prendere una piadina con salsiccia e cipolla all’una di notte, prima di mettermi in macchina e farmi un’ora di coda per tornare a casa. L’errore sano è stato ripetuto: gustosa “stà piada” e procuratrice di piacere, non vi dico il bruciore di stomaco il mattino dopo…

3 comments:

Anonymous said...

Sarà mica Camellini?!?!?

@llefer said...

era Barbieri...filosofia e storia...

Anonymous said...

Azzarola, l'hai beccato nella giornata sbagliata si vede...da lui non me lo aspettavo.