Le numerose idee, pensieri e ragionamenti (che spesso divengono conclusioni) mi stanno facendo del male. Una mente troppo movimentata prima o poi comincia a “far rumore”, come se le rotelle del proprio meccanismo mentale all’interno, sempre in movimento, cominciassero a cigolare. Cigolano per mancanza di lubrificante, che nel mio caso è il riposo. “A chiunque e qualunque e chicchessia” (cit. Antonio Albanese in Psicoparty durante l’interpretazione del politico siciliano corrotto) mi dica di fermarmi, io non darò ascolto. Ma so che dovrei farlo. In questi giorni mi sono fermata, pochissimi giorni. Osservare le cose in movimento da fermi è molto differente dal godersele e vederle mentre si è in movimento, quanto o forse più di loro. Lunedì pomeriggio ero seduta in sala d’aspetto all’Ospedale Maggiore di Parma, reparto di Neurologia. Dover fare una visita specialistica in neurologia potrebbe avere molteplici considerazioni: la mia, molto semplice, è che soffro di emicrania con crisi trafittive da quando ero piccola piccola e pian piano mi sto gustando tutti i Centri Cefalee del Nord Italia. Mia madre era seduta al mio fianco. Mi piace aver mia madre seduta al mio fianco quando aspetto, quando aspetto qualsiasi cosa. Poco più distante da me, un’altra madre ed un’altra figlia, affetta da emicranie da ormai 20 anni che attende il suo turno, con più impazienza di me. L’ansia che trasmettono quelle due donne mi fa quasi pensare che non sia emicrania il loro problema, almeno non solo. Questa volta mi sono fatta visionare da un luminare, si, quei medici ricercatori anziani che senza che tu apra bocca hanno già capito il tuo problema (e si spera la soluzione) e che ti infileranno, senza che tu te ne accorga, nelle percentuali delle loro ricerche mediche universitarie. Io faccio parte dei soggetti affetti fa emicrania perché predisposti alla nascita (cosa significa?), di quel 10% che ha le crisi trafittive, di quel 5% che le ha solo in un emisfero cerebrale, di quel 60% che ha crisi trafittive durante un attacco di emicrania (e non da un momento all’altro). Non so se mi converrebbe fare una moltiplicazione di percentuali, un calcolo probabilistico su quando perderò definitivamente la pazienza, oppure una frazione che mi indichi esattamente cosa dovrò fare per non farmi venire voglia di “dare craniate” contro il muro un giorno si ed uno no. Visto i centoni di euro pagati, almeno la formula corretta avrebbe potuto darmela!!! Ed invece no, mi sono allontanata dopo una visita meticolosa di un’ora e 20 minuti, con “cura preventiva” a base di “droga sedativa” prescrittami ed un po’ di lusinghe: “Signorina, lei mi sembra precisa e studiosa, sono sicuro seguirà le mie indicazioni”. Seguono due giorni di riposo a casa dal lavoro, per l’ennesima emicrania fin dal mattino del giorno dopo. Decido di fare, per quanto mi è possibile visto il mal di testa, alcune piccole cose che non si ha mai il tempo e la pazienza di fare durante la settimana ed il tempo libero. Ho sfogliato e letto tutte le riviste arretrate di moda rimastemi da prima della partenza delle vacanze estive. E scopro che Lapo Elkann sta con sua cugina, che è stato proclamato “uomo più fashion cool” del mondo dalla stampa americana (gli americani non hanno gusto proprio in niente), che l’inverno è all’insegna del colore nero (non se ne può più), ma di un nero un po’ grigio ed un po’ blu (cioè, non nero). Ho rivisto il finale dei miei 10 film preferiti memorizzati sul mio pc portatile, gli ultimi 15 minuti di ognuno: Lost in Translation, Il diavolo veste Prada, Secretary, Ultimo tango a Parigi, Legami, La mala education, Sideways, Sliding Doors, Mare dentro, Amici miei III. Ho più volte tentato di iniziare un nuovo libro oltre a quello che sto leggendo, poco soddisfacente, ma senza risultato. Ho guardato un po’ di tv, che non guardo mai nemmeno nei week end. “Ogni giorno ha qualcosa da dirti”, pubblicità Amplifon; “Ciò che ti rende felice non è fare ciò che vuoi, ma volere ciò che fai”, frase di un corteggiatore alla tronista di turno di Uomini e Donne, “E’ più importante apparire o essere? E se potessi apparire per ciò che sei?”, pubblicità Dublò Fiat; “Prima o poi ci si dovrà confrontare con se stessi, non si può scappare”, Simona Ventura ad un Giuseppe Lago mezza-sega durante un collegamento de L’isola dei Famosi. Ho immagazzinato più perle di saggezza che mai in pochissimo tempo e davanti ad uno strumento molto controverso, per ciò che trasmette. Concordo, in tv si trasmettono solo cagate. E la tv mi fa tornare il mal di testa. Anzi, le cagate mi fanno venire il mal di testa. Che sia questa la vera ragione scatenante della mia sofferenza? Si, sento troppe cagate intorno a me…
1 comment:
Beh che senti cagate non fatic a crederlo considerando il livello medio delle trasmissioni che hai elencato.
Quella di guardare i 10 finali dei film è una cosa singolare....necessitavi di un pò di lieto fine? Può essere terapeutico in effetti. Ottima idea...purchè i tuoi film preferiti non siano Rambo 3, Rocky 4, Terminator 2.
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