Quando si decide di mettere un numero dopo un titolo, seppur banale, il significato è uno solo: seguiranno altre parole sullo stesso argomento, se non proprio sullo stesso… argomento affine.
Ho avuto l’illuminazione su questo post sabato sera: serata piacevole, a mio agio perché facevo cose che a me piacciono molto. Ve ne volevo parlare.
Erano settimane che programmavo il cinema, finalmente dopo la pausa estiva, ed un film che si è rivelato non così “male”: x-files, voglio crederci. Anch’io voglio credere di essere andata al cinema per vedere e riuscire a godermi un film del genere. Ma è successo. Ci sto credendo… perché infondo il “paranormale” della storia non ha niente di così sconvolgente del paranormale che vedo nelle persone ultimamente.
Skully e Molder quasi convivono, si amano, ma si “beccano” in continuazione. Ottima lezione di “terapia di coppia”: due caratteri molto forti avranno di che rimboccarsi le maniche.
Il protagonista del film è un prete pedofilo (32 chierichetti… mica noccioline) che ha delle visioni su scomparse ed omicidi anomali. Poi gliene succedono di ogni. Ottima lezione di “vita”: prima o poi tutto torna.
Skully salva la vita a Molder. Conferma della distribuzione delle “palle” errata: dovevano essere consegnate al genere femminile.
Ecco come un filmetto da media\alta tensione ci insegna alcuni pilastri del quotidiano vivere.
Post cinema di seconda serata: musica metal\rock\industrial di quella da intenditori, locale gotico, Vampyria. Hemoglobyn. Creap n°2. E la serenità… di ascoltare musica che piace e mangiare e bere bene, parlare con i propri amici del film visto poco prima, della propria vita che va a rotoli, ridendo per sdrammatizzare e sentire “io Alle voglio capire come ha fatto in dieci anni ad andare tutto in merda”. Guardarsi negli occhi e ridere, sapendo che “in merda” sta andando tutto davvero.
Sapere, però, di essere sempre in paranoia ed ansia per il presente, ma lottare per non “fare andare in merda” anche il futuro.
Rendersi conto che si è più uniti di quel che si pensi, perché ognuno ha i propri remi… ma la barca è la stessa.
Questa è una considerazione che mi migliora la vita.
1 comment:
37 chierichetti.
E non vorrei dire ma si scrive Mulder non Molder.
La distribuzione delle palle non è poi così errata...forse dovremmo averle entrambi. Skully gli salva la vita fisicamente, ma lui la salva a lei psicologicamente.
Considerazioni sulla barca della vita....l'importante è spalare la merda fuori in fretta prima che la barca affondi per il troppo peso.
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