Ti ho osservato tutta sera, ieri. A cena con una coppia di amici, in un posticino niente male, la Taverna dei Pico, in un contesto un pò sofferto, Mirandola. Eppure ci osserviamo tutto il tempo, mentre siamo insieme, parliamo di tutto. Eppure troviamo sempre qualcosa da dirci, non tanto per dire, che coinvolge ogni volta.
La tristezza che ci attanagliava in macchina mentre raggiungevamo il ristorante, attraversando i paesini colpiti dal terremoto di maggio. Credo sia il Natale in cui abbia visto meno luminarie per le strade, ti ho detto e tu, giustamente, mi hai fatto notare che non eravamo in una terra felice, ma in strade dense di case vuote, abbandonate.
Sono stata molto bene a cena, tu eri molto sciolto, l'ho notato da quante volte hai detto "cazzo" e "merda" mentre parlavi coi nostri amici, tu che sei sempre molto polite.
Per essere sincera, amo uscire perchè mi piace vedere la tua faccia quando scendo le scale, dopo un'ora trascorsa sotto la doccia, mentre mi aspetti già pronto sul divano smanettando il mio mac. Il tacco e il trucco giusto ha sempre potere. Mi gusto già il dopo, quando rientriamo a casa....
Mi piace osservarti mentre parli con altri perchè nel frattempo realizzo ogni volta di quanto ti stimi come persona, per i tuoi valori, per i tuoi modi, per i gesti che fai per gli altri e per me.
Sei un uomo nuovo post moderno.
Perchè ti alcalinizzi.
Perchè ti ricordi e valorizzi ogni cosa.
Sono convinta di quello che ti ho detto ieri sera al ritorno, che tu sei la persona migliore che abbia mai incontrato. L'unica che riesca a raccogliere tanti sapori, l'unica che sappia di lombrico al minestrone.
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