Thursday, December 27, 2012

Finchè si è vivi... bisogna rimanere uniti

Prima dell'incidente mi allenavo per un'ipotetica maratona, di Roma se pronta fisicamente a marzo, Londra o New York. Non si sa perchè semplicemente non pensassi alla 12 km di Castelnovo di Sotto, la 21 km di Luzzara. Obiettivi grandi, son convinta, per culo grande (e pesante).
Dopo l'incidente e finchè avrò l'onore di continuare a mantenere la mia sagoma sul divano, le mie sono maratone notturne di film. 
L'accostamento non è mai casuale, dei film che vedo in una sola notte intendo. Non che io li scelga, a volte mi scelgono ed è spiazzante quanto siano collegati tra loro o, meglio, quanto mi generino gli stesi pensieri.
Stanotte un accostamento bizzarro. Mentre mi scaldavo i cappelletti in brodo del pranzo di Natale, verso mezzanotte mi ha scelto "Buon Natale, Buon Anno" di Luigi Comencini. Una storia dolcissima, gustosa. Una coppia di anziani è costretta a vivere separati dopo 40 anni di matrimonio, uno a casa di una figlia, l'altro a casa dell'altra, perchè non più in grado di pagare un affitto. L'anziano marito si scoprirà gelosissimo della moglie ed inizierà un nuovo dolce corteggiamento fatto di incontri furtivi in qualche bar, lettere, telefonate. Piango dentro al brodo mentre ingurgito gli ultimi cappelletti superstiti mentre guardo la scena in cui la moglie, Virna Lisi, dice al marito "Gino, finchè si è vivi... bisogna rimanere uniti".
Non soddisfatta dei cappelletti ho finito un pò di cappone in brodo. Ma per la carne ho cambiato film, "Young Adult". Una Charlize Theron molto brava che non scende mai nel patetico, non facile per un film che parla, con discreto cinismo, della nostra generazione di adulti adolescenti. 
Cappelletti al sapore autentico di un amore profondo e maturo, intriso di valori quali il senso di appartenenza ad un'altra persona ed il rispetto degli attimi trascorsi insieme.
Cappone al sapore amaro di chi non riesce ad evolvere verso un qualche valore che non sia una bevuta, un'aperitivo, amicizie sterili, il senso estetico dell'apparenza come equilibrio personale (purtroppo spesso emotivo).
Due film in una nottata che rispecchiano esattamente la mia vita: 
quella che vedo durante il giorno e quando scelgo di immergermi non troppo e rimanere in superficie per qualche serata, 
quella vita che vorrei costruire invece in profondità, con un Gino geloso al punto giusto e che mi baci il giorno di Natale davanti ai figli ormai grandi dicendo "ti amo come e più forte di sempre".

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