Firenze Certosa sembra un dipinto di Giotto dell’epoca gotica. Ovunque guardiate vi sentirete il personaggio di primo piano sulla destra, vestito da una semplice tunica color panna, de “La rinuncia dei beni” della Cappella Bardi di Santa Croce a Firenze. Piccoli, nervosi ed agitati causa il traffico perenne, ma stupiti di ogni cosa guardiate intorno a voi.
Accomodata sul lettone di una stanza del Relais Certosa, giovedì sera, una semplice ed inaspettata sorpresa.
Mi soffermo quasi subito durante un frenetico zapping. “Pane e tulipani”. Avevo iniziato a vedere questo film in dvd mesi prima, non riuscendo mai a trovare il tempo (e la voglia) di andare oltre la scena in cui l’anziano signore veneziano che ospita Rosalba, la signora di Pescara “fuggita” dalla routine della sua quotidianità, le dice: “la vita è un diritto invalicabile, mai nessuno potrà obbligarci nelle scelte”. Ed io adoro le coincidenze, soprattutto quelle spietate nella loro chiarezza. Trovare il film esattamente nel punto in cui ero rimasta in sospeso, poco prima di sentire una delle frasi più belle di tutto il film.
Ferdinando, il cameriere di Venezia, si innamorerà di Rosalba. Rosalba conoscerà a Venezia la sua prima e vera amica. E tutto questo ed altro ancora insegnerà a Rosalba che “le cose belle sono lente”. Tarde a venire.
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