Il futuro vi attende a braccia aperte ma prima dovrete convincervi a uscire dal vostro rassicurante guscio. Siete rimaste nella stessa posizione fin troppo a lungo, semplicemente perché la conoscete come il palmo della vostra mano e sapete come farla funzionare, ma alla fine di luglio vi rendete conto che il tempo sta per scadere. Non avrete alternative: dovrete andare avanti e, prima lo farete, meglio sarà per voi. È arrivato il momento di abbandonare la vostra amata tranquillità e di uscire allo scoperto. L’unica strada è quella che avete davanti, e sarà inevitabile percorrerla. Non abbiate paura. In ogni caso, non vi andrà poi tanto male.
Eh meno male che luglio-agosto è il nostro mese, di noi LEONI. Forse, proprio per questo, “non vi andrà poi tanto male” era per rassicurare un popolo di donne egocentriche, testarde e dal carattere determinato e forte (così dicono…) che non si accontenta di “bisogna uscire allo scoperto”. Ma dove vado? Beh, “l’unica strada è quella che ho davanti”, ma tanto “non mi andrà poi così male”.
Quindi, percorrerò l’A15 Parma-La Spezia per raggiungere Le Cinque Terre. Sarà inevitabile, ho già prenotato ed ho bisogno di qualche giorno di mare e di relax con l’ingrediente giusto, “il baccalà” (trattasi di una tua carissima amica con poteri di penetrazione molto forti: penetra non solo i tuoi pensieri ma anche le minime sfumature dei tuoi cambi di umore. Lei ti ascolta, mentre le racconti di te, per riprendere il filo delle vostre vite che non riescono ad essere seguite di pari passo causa lontananza chilometrica ed impegni di lavoro, e sul più bello, quando ti sei liberata di ogni scoria radioattiva del tuo presente ed immediato passato, ti dice “ma sei sicura? Sei diversa, secondo me c’è qualcosa che non va. IO TI CONOSCO.”)
Poche sere fa ho recuperato dal cappello magico di un’arena estiva un film perso nei mesi scorsi, THE WRESTLER. Un Micky Rourke mai visto prima, sia per la trasformazione (degenerazione) fisica sia per la bravura ed intensità dimostrata. Un film che mi ha tenuto con un groppo in gola fino alla fine, per la solitudine e tristezza trasmessa dai personaggi. Un universo di persone sole che gravitano una accanto all’altra senza mai incontrarsi, senza mai fondersi, senza mai conoscersi. La storia di un wrestler professionista che nella vita non ha mai saputo far altro che il suo mestiere, incitato dalla fama e dalla gloria che gli trasmettono i suoi fans, capirà di essere SOLO soltanto quando sarà costretto a fermarsi, a non essere più soltanto un lottatore, ma anche un uomo ed un padre. Che non esistono, che non ha mai fatto in modo esistessero.
Mi sono chiesta, all’uscita dal cinema, se tutte le volte in cui “Baccalà” e simili (le persona a te più vicine e care) dicano “io ti conosco” sia il segno di aver fatto un buon lavoro per sè, di aver tessuto fili stretti e resistenti fra pianeti distinti le cui orbite si intrecciano spesso, non sempre scontrandosi per fortuna. Nonostante non si finisca mai di conoscere nemmeno se stessi e spesso chi vede da fuori vede meglio e più cose di chi si vede da dentro, IO TI CONOSCO mi fa sempre un certo effetto, mi fa bene all’anima, pur limitata che sia la frase e la realtà stessa.
Sono donna, amica, amante, figlia ancor prima di insolente RETAIL COORDINATOR, lottatrice sì ma tra la folla di clienti sull’orlo di una crisi di nervi?
Se la risposta sarà “si”, STO CRESCENDO BENE. Speriamo che qualcuno, però, ripassi.
Quindi, percorrerò l’A15 Parma-La Spezia per raggiungere Le Cinque Terre. Sarà inevitabile, ho già prenotato ed ho bisogno di qualche giorno di mare e di relax con l’ingrediente giusto, “il baccalà” (trattasi di una tua carissima amica con poteri di penetrazione molto forti: penetra non solo i tuoi pensieri ma anche le minime sfumature dei tuoi cambi di umore. Lei ti ascolta, mentre le racconti di te, per riprendere il filo delle vostre vite che non riescono ad essere seguite di pari passo causa lontananza chilometrica ed impegni di lavoro, e sul più bello, quando ti sei liberata di ogni scoria radioattiva del tuo presente ed immediato passato, ti dice “ma sei sicura? Sei diversa, secondo me c’è qualcosa che non va. IO TI CONOSCO.”)
Poche sere fa ho recuperato dal cappello magico di un’arena estiva un film perso nei mesi scorsi, THE WRESTLER. Un Micky Rourke mai visto prima, sia per la trasformazione (degenerazione) fisica sia per la bravura ed intensità dimostrata. Un film che mi ha tenuto con un groppo in gola fino alla fine, per la solitudine e tristezza trasmessa dai personaggi. Un universo di persone sole che gravitano una accanto all’altra senza mai incontrarsi, senza mai fondersi, senza mai conoscersi. La storia di un wrestler professionista che nella vita non ha mai saputo far altro che il suo mestiere, incitato dalla fama e dalla gloria che gli trasmettono i suoi fans, capirà di essere SOLO soltanto quando sarà costretto a fermarsi, a non essere più soltanto un lottatore, ma anche un uomo ed un padre. Che non esistono, che non ha mai fatto in modo esistessero.
Mi sono chiesta, all’uscita dal cinema, se tutte le volte in cui “Baccalà” e simili (le persona a te più vicine e care) dicano “io ti conosco” sia il segno di aver fatto un buon lavoro per sè, di aver tessuto fili stretti e resistenti fra pianeti distinti le cui orbite si intrecciano spesso, non sempre scontrandosi per fortuna. Nonostante non si finisca mai di conoscere nemmeno se stessi e spesso chi vede da fuori vede meglio e più cose di chi si vede da dentro, IO TI CONOSCO mi fa sempre un certo effetto, mi fa bene all’anima, pur limitata che sia la frase e la realtà stessa.
Sono donna, amica, amante, figlia ancor prima di insolente RETAIL COORDINATOR, lottatrice sì ma tra la folla di clienti sull’orlo di una crisi di nervi?
Se la risposta sarà “si”, STO CRESCENDO BENE. Speriamo che qualcuno, però, ripassi.
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