“Quella sera, dopo una lunga passeggiata metropolitana, siamo andati a mangiare insieme. Questa volta pizzeria. Margherita e birra. Un classico che il mio stomaco conosce e non teme. In un’oretta avevo già digerito. Poi ho accompagnato Ilaria fin sotto casa. Quando è scesa dalla macchina, ho aspettato che fosse entrata nel portone prima di ripartire. Piccole attenzioni per noi uomini, veri e propri modi di confidenze con le amiche per le donne. […]
Anch’io a volte guardo queste cose. Ad esempio, se è una ragazza ad accompagnarmi a casa, quando scendo non mi piace se riparte subito sparata. Mi aspetto che da dentro la macchina mi saluti ancora una volta. Mi piace pensare che non basti chiudere una portiera per far cambiare subito dimensione. Atmosfera. È una cavolata, lo so, ma se parte subito ha già la testa da un’altra parte e…cacchio, voglio dire, aspetta un attimo!
No, perché se ti sei stufata. Allora dillo, piuttosto.
Sono tornato a casa e quella notte ho pensato ai miei genitori. Mi sono venute in mente quelle notti in cui immaginavo la mia esistenza senza di loro. Ormai avevo imparato che davanti alla morte non potevo fare niente, ma davanti alla vita si. Ora avevo coscienza e non paura di morire. Non potevo più preoccuparmi della morte, perché dovevo occuparmi della vita.
Ho pensato che, quando si incontra una persona, quell’incontro crea cose nuove. Dà vita a pensieri, riflessioni, sentimenti, azioni, che appartengono solo alle due persone che si sono incontrate. L’amore che circola tra loro deve essere sempre vissuto tutto, in ogni momento. Fino in fondo. Perché l’amore quando circola, quando viene vissuto è leggero e fa sentire leggeri, ma se viene bloccato, se non lo si vive diventa piombo.”
da “E’ una vita che ti aspetto”, Fabio Volo.
Anch’io a volte guardo queste cose. Ad esempio, se è una ragazza ad accompagnarmi a casa, quando scendo non mi piace se riparte subito sparata. Mi aspetto che da dentro la macchina mi saluti ancora una volta. Mi piace pensare che non basti chiudere una portiera per far cambiare subito dimensione. Atmosfera. È una cavolata, lo so, ma se parte subito ha già la testa da un’altra parte e…cacchio, voglio dire, aspetta un attimo!
No, perché se ti sei stufata. Allora dillo, piuttosto.
Sono tornato a casa e quella notte ho pensato ai miei genitori. Mi sono venute in mente quelle notti in cui immaginavo la mia esistenza senza di loro. Ormai avevo imparato che davanti alla morte non potevo fare niente, ma davanti alla vita si. Ora avevo coscienza e non paura di morire. Non potevo più preoccuparmi della morte, perché dovevo occuparmi della vita.
Ho pensato che, quando si incontra una persona, quell’incontro crea cose nuove. Dà vita a pensieri, riflessioni, sentimenti, azioni, che appartengono solo alle due persone che si sono incontrate. L’amore che circola tra loro deve essere sempre vissuto tutto, in ogni momento. Fino in fondo. Perché l’amore quando circola, quando viene vissuto è leggero e fa sentire leggeri, ma se viene bloccato, se non lo si vive diventa piombo.”
da “E’ una vita che ti aspetto”, Fabio Volo.
2 comments:
misà che lo leggo il libro... mi ha fatto commuovere questo pezzo... forse perchè sono innamorata e ogni sensazione di quelle scritte qui la sento mia... perchè ancora è poco che stiamo insieme, quasi 10 mesi, ma ogni volta che ci vediamo si apre un mondo, a noi, ma anche a chi ci vede insieme, perchè l'amore vero lo vedono tutti... e perchè ancora quando sono sotto casa sua ed è l'ora di andare ci metto mezz'ora prima di chiudere la portiera e andare... l'amore cambia tutto e rende leggeri... e fa' danzare... scusa il super personale commento... ;)
"scusa il super personale commento"?!? ce ne vorrebbero di commenti come questo! sono contenta per te Ale. In bocca al lupo!
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