Monday, July 21, 2008

L’essenziale è invisibile agli occhi

Il mio ultimo volo di ritorno a casa è stato diverso. Ho riempito i tempi vuoti che tanto odio fra check-in, imbarco e volo leggendo, anzì, mangiando “Il piccolo principe” di Antoine De Saint-Exupèry.

Ho viaggiato sola. Questo aiuta nel pensare e nel non dover reggere conversazioni con il collega di turno di cui non te ne frega nemmeno la metà.

Il libricino sembra un libro per bambini. Ma credo che per bimbi non lo sia affatto. Nonostante l’autore l’abbia scritto per i più piccoli e lo dedichi, ancora una volta, a piccole creature, penso sia troppo delicato e sottile per poter far arrivare i così tanti messaggi che in realtà dovrebbero essere colti.

Nel capitolo XXI il piccolo principe incontra la volte. “Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo”. Il principe chiede alla volpe “Che bisogna fare?” “Bisogna essere molto pazienti. In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino…”.

Non è ciò che ci accade quando incontriamo “una persona speciale”? Ci avviciniamo a lei piano piano, perché troppo attenti a non farla spaventare e scappare.

Il piccolo principe ritorna l’indomani.

La volpe lo bacchetta. “Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti.”

Non è ciò che instauriamo con le persone care per gioire sempre più all’avvicinarsi di un momento con loro?

Il piccolo principe, curioso, chiede alla volpe il suo segreto. Essa decide di svelarglielo. “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Sì, è il segreto.

Ed il segreto è sempre chiedere all’assistente di volo un posto vicino al finestrino, in fondo, dove ci sono più posti liberi (i posti vengono assegnati cominciando dalla prima fila davanti, non saltando posti). Così si può piangere ed emozionare senza vergogna, non soltanto per aver letto un bellissimo libro. Ma perché stava arrivando il momento in cui ci si agita e ci si inquieta: il rito del cuore.

4 comments:

Anonymous said...

L'ho letto milioni di anni fa. Quasi quasi lo rileggo.
La metafora di cui hai scritto è abbastanza azzeccata...anche se in realtà dipende moltissimo dal tipo di persona con cui hai a che fare...magari fosse così semplice.

@llefer said...

Rileggilo. "Da grande" è tutta un'altra cosa.

alessandra said...

Uno dei miei libri preferiti... dispensa preziose lezioni di vita...
Piccolo appunto mio personale: anche il mio cuore ora è preparato a seguire il suo rito...ma io non sò essere così paziente, io di solito le brucio le emozioni... riuscirò questa volta ad avvicinarmi a piccoli passi? Baci.

@llefer said...

Ale, Ale, Ale, ti bastono se ti bruci i momenti più belli!!! :-D