Wednesday, July 23, 2008

I'm a dark girl

Probabilmente del mio percorso adolescenziale (ma non solo) da ribelle-anachica-metallara ne ho già parlato. Non mi sono ancora espressa, però, riguardo alle magnifiche sensazioni che provavo immersa in quel mondo dark fatto di persone "vive e vitali" in quanto a mole di cose assunte (tramite bocca, naso e quant'altro). Non che la vita fosse dettata dalla sostanza, ma una ragione di vita erano le sostanze. Beh sì, si può essere metal dark dentro senza essere "uno strafatto", ma SIAMO in minoranza.
Il genere dark esprime non-curanza-della-normalità-sociale e odio-per-la-vita-normalmente-"imposta". Ci si veste scuri e si tende a mantenere pelle molto chiara per sembrare "dei morti", per inneggiare la morte nel suo concetto, come anti-tesi della vita non accettata, quella che si ritiene conformista e "dei più".
La musica molto dura, cruda, rabbiosa, quella
metal, pungente, è un veicolo per esprimere la rabbia e l'odio provato nei confronti di tutto ciò che è finto-falso-doveroso.
Ed io mi sentivo bene quando mi sparavo decibel su decibel nelle orecchie, vestivo aria incazzosa, teschietti e ribrezzo. Mi sentivo speciale, perchè inneggiatrice dei VERI valori per cui valesse la pena vivere, anche se vestita di nero e pallida: tutti quelli che non erano contemplati dalla maggioranza, quest'ultima troppo meschina per potersene rendere conto.
Ieri sera, fra i miei ex compagni di "sfogo", ho ri-provato la stessa sensazione dopo anni: Super Allefer libera e speciale.


1 comment:

Anonymous said...

Essere d'animo "dark" senza che si veda da fuori è ancora meglio che esibirlo.
Non è una cosa esclusivamente adolescenziale.
Le persone più interessanti sono quelle che a 50 anni hanno la vitalità ancora di un 20enne.
E l'amore per la musica non ha età.
E' la colonna sonora della mia vita.