Monday, July 28, 2008

Mentre… anzi no, DURANTE

Una mia professoressa universitaria mi diceva ogni volta che le portavo un saggio scritto da me o semplicemente qualche ricerca: “ora bisogna scegliere il titolo, che è la cosa più importante. Perché è il titolo che farà venire voglia a chiunque vedrà lo scritto di dedicarci del tempo leggendolo”.

Ho scelto sempre titoli strani per le mie follie scritte (si nota semplicemente anche dai titoli dei posts).

Ma Andrea, questa volta mi ha stupito. Andrea De Carlo è stato il mio primo amore letterario. “Due di due” è stato il suo primo libro letto (titolo magnifico), regalatomi da una compagna universitaria anni ed anni fa. La dedica fattami da Simona sulla seconda pagina del libro è lunga e la dice “lunga”: “non abbiamo avuto il modo ed il tempo, soprattutto, per approfondire la nostra amicizia, capire chi siamo. Peccato esserci incontrate troppo tardi… ma da quel po’ che ho potuto notare tra i banchi dell’università mi basta per reputarti una persona davvero bella, con un grande animo”. La Simo conclude con: “spero possa ricordarti di me. In bocca al lupo per tutto. Grazie di tutto.”

Pochi giorni dopo Simona partì per Londra (sogni di financial broker da realizzare), io decisi di continuare a studiare e “prendere” la seconda laurea e non ebbi il tempo di iniziare il libro.

Andai in vacanza a Maiorca. Era sempre nuvoloso ed il villaggio era pieno di russi in età pensionabile. Presi in mano il libro una mattina per la disperazione, annoiarmi non è da me. 385 pagine lette in 2 giorni. Fu il primo libro che mi fece piangere, lacrime vere che però non mi ostacolavano nel procedere a leggere.

Prima di innamorarmi di Andrea solo per una “prova” riuscita perfetta, decisi di leggere “I veri nomi” (faccio così anche con gli uomini, li metto alla prova). Libro bellino, non eccezionale. Mi dissi: “eh, come tutti gli uomini e gli esseri viventi, i difetti prima o poi emergono”. Erano emersi, perché il secondo libro non mi aveva lasciato dentro un gran chè. Andrea non riuscì a farmi perdere la testa per lui ed io mi buttai tra le braccia di Dostoevskij, ben più muscoloso e dotato (cerebralmente, si intende).

Poche settimane fa decido di ricascarci. Vado su Internetbookshop, guardo un po’ le ultime novità e compro “Durante”, ultimo libro di Andrea De Carlo.

Lo infilo nel trolley in partenza per Barcellona: una volta a letto in hotel la sera lo fissavo intensamente, ma non riuscivo a lasciarmi andare con Andrea.

Lo infilo nel trolley in partenza per Porto Cervo: una volta a letto in hotel la notte lo fissavo intensamente, ma non riuscivo, ancora, a lasciarmi andare con Andrea.

Il libro si è fatto un po’ di chilometri per essere, poi, di nuovo ri-appoggiato sul mio comodino una volta a casa. E da lì, una sera, è stato preso.

Durante non è un titolo bellissimo, ma è molto azzeccato. Durante è il protagonista, colui che stravolgerà le vite e le sicurezze di tutti i personaggi incontrati nel suo viaggio. Durante è un uomo che non vuole scegliere del tutto, che non vuole scegliersi una vita, perché rimpiangerebbe tutte le altre che avrebbe potuto viversi ed anche perdersi.

Mi sono persa in questo ultimo libro come nel primo. Le “terze” possibilità vanno date, non solo le “seconde”. La terza potrebbe essere un’altra prova riuscita perfetta!

Il libro va letto da chi crede che i propri punti di vista siano gli unici esistenti sulla faccia della Terra. Utilizzarne tanti è molto divertente!

Ora Simo, mi ricorderò certamente di te. Non perché mi hai regalato un libro, ma perché mi hai fatto conoscere una cosa che ne valesse la pena conoscere. E ti penso ogni volta che leggo “Andrea De Carlo”.

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