Tuesday, October 25, 2011

"Sto malissimo..."


Tornare a respirare… è un’emozione fortissima. Bellissima. Non che l’apnea sia durata pochi minuti… Anni. Ma non mi importa ora. Ora mi interessa capire quello che ho intorno. E dentro.
Ci vuole tempo, volontà perché la cosa più semplice è sempre posticipare. E negare l’importanza delle cose che fanno male.
Ho sempre avuto poco tempo per spiattellarmi in qualche dove, in casa, e guardarmi un film. Più facile era ed è sedermi al cinema, possibilmente non un multi-sala ma una saletta di paese o di centro storico. Qualsiasi fosse stata la natura della settimana trascorsa… il venerdì sera il mio posto era (ed è) là.
L’impossibilità di uscire mi costringe a spalmarmi sul divano ed a vivere un film in modo diverso.
Rai5 è diventata un’ossessione. I film delle 22.00 di rai5 il mio nuovo cinema del venerdì.
E mentre viene trasmessa la reclam di Campari Soda dal jingle poetico “siamo mondi da esplorare” mi preparo una calda tisana di cardo mariano per godermi il film più goduriosamente possibile. Un tempo mi sarei preparata dei popcorn…
Stasera in salotto proietto “Amarsi può darsi”.
Una movimentata e contemporanea storia d’amore (e di divorzio).
Una relazione che nasce in piena gioventù, vista da lei e vista da lui. “Una bella testa” di cui innamorarsi per lei. “Un gran bel culo” per lui. “Io voglio una svolta nella mia vita, un uomo concreto, reale, che mi ami, mi dia affetto, mi capisca, mi ascolti”, lei. “Noi siamo troppo diversi, vogliamo cose diverse. Il solo pensiero di svegliarmi ogni mattina e vederti, sempre in quella casa, sempre in quel letto… mi viene male”, lui. “Io voglio un figlio, ci vuole un figlio” lei. “Ma tu sei pazza, cosa credi che non mi sia accorto che buchi i preservativi con una spilla?!?” lui.
Un flashback lungo tutto il film che riporta alla scena iniziale, di lei e di lui in compagnia dei rispettivi avvocati in tribunale. “Voglio vedere come ne esci questa volta”, lui. “Sicuramente senza di te”, lei.
Trattasi di film di “formazione” per la futura maturità… Come “Il giovane Holden” letto a 15 anni….

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