"Ci sono cazzi che non verrai mai a sapere, per tutto il resto c'è Facebook", recita una t-shirt vista in una bancarella ad Otranto. In realtà, "tutti quei cazzi che non verrai mai a sapere" sono il perno delle giornate in spiaggia, al mare.
"Quei cazzi"che non verresti mai a sapere a meno che il tuo asciugamano sia piazzato di fianco alle famiglie giuste, quelle dal tono di voce più alto, dai problemi di comunicazione più gravi, dalle vite più intense. Le spiagge più belle del sud Italia durante il mese di agosto sono meglio di una puntata di "S.O.S. TATA" su La7 o qualsiasi altra trasmissione pomeridiana settimanale sulle storie più interessanti (e strazianti) da mettere in piazza.
La coppia che non parla per quasi tutto il giorno vi farà sentire la coppia più affiatata del mondo.
Il bambino di 6 mesi in spiaggia alle 2 del pomeriggio vi farà venire la tentazione di chiamare Telefono Azzurro.
La famiglia numerosa, 5 figli ed anche i nonni, che mangia l'insalata di pasta fredda "che è leggera" e la parmigiana di melanzane "che è più sostanziosa per nuotare", sotto l'ombrellone, vi faranno amare l'Italia ed il vostro essere italiani.
Le amicizie fra famiglie che nascono perchè vicine di ombrellone daranno il meglio per i vostri "ascoltini": ognuno racconta il meglio della sua realtà, si re-inventa con un vestito ed una maschera che sembrano più decorosi da raccontare e raccontarSI.
Ed io, senza un ombrellone, ma armata di libri, un olio solare, un Vanity Fair, un uomo che odia prendere il sole per troppo tempo sempre nella stessa posizione, una fetta di pane pugliese con un fico maturo... ascolto e mangio quel fico, mettendo in scena anche la mia realtà chiedendo all'uomo che odia prendere il sole con cosa condiremo le friselle stasera e se fosse il caso di fermarsi a prendere un pò di macinato per preparare la torta di carne.
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