Saturday, March 20, 2010

Sono una mina vagante

Voglio parlare di quella frenesia sottile che mi assale ogni qual volta "prendo e vado" sull'onda del "mi va". Di norma mi accade sola, perché solamente con me ho la libertà (questa tanto amata libertà) di non dover condividere parole, pensieri, anche pur banali decisioni sul dove parcheggiare.

Ed oggi, uno dei tanti sabati pomeriggio, dopo una settimana "tesa" e prima di una settimana "peggiore", prendo e vado al cinema, sola, alla visione delle 15.00, quella dei nessuno, quella delle coppie di amiche, quella dei solitari o amanti della solitudine come me. E' anche la proiezione in assoluto "per i pochi", la sala a tua disposizione. Posso sedermi come a casa, rannicchiata con i piedi sopra alla poltrona. Così adoro assaporare una storia.

La storia di questo pomeriggio è la storia dei personaggi finti erranti, che hanno paura di sbagliare e per questo seguono percorsi più giusti perché quasi imposti, che si possono percorrere facendo finta di non essere responsabili del percorso, "l'hanno scelto gli altri".

E' la storia anche delle mine vaganti, di quelli che scelgono di mettere le cose e le persone dove devono stare, di quelle che voglio sbagliare "per proprio conto".

Sbagliare per proprio conto. E' bellissimo.

E' questa la libertà di ognuno di noi.


All'uomo che dice di amarmi e di conoscermi, che dice "tu lotti sempre per ottenere le cose che vuoi nelle tua vita, credevi di essere libera ma ora soffri perché ti rendi conto che non lo sei" dico: libertà è tante cose.

E' poter decidere, poter sbagliare seguendo i propri pensieri ed il proprio cuore, è voler mettersi al proprio posto, dove si deve e si vuole stare.

Ed è anche prendere le chiavi della macchina dopo un lampo "vorrei andare a vedere quel film", guidare ascoltando Madonna ad un volume non consono fino in centro, incontrare un tuo amico-collega che ti abbraccia e ti dice allibito "vai al cinema a quest'ora da sola? Sei un mito…!!!" ed è sedersi al centro dell'ultima fila, in una sala enorme, vuota, rannicchiata come a casa propria.

E' commuoversi, perché così ho sempre fatto durante un film di Ozpetek.

E' uscire dal cinema in pieno pomeriggio e rifugiarsi in libreria per cercare un'altra delle tue cose "strane", il libro "tutti i figli di Dio danzano" del proprio scrittore preferito.


Ti rispondo, non mi sono ancora resa conto di non esserlo. Anzi, continuerò a fare di tutto per illudermi di essere libera. Sempre.

Infondo anch'io sono una figlia di Dio. E voglio continuare a danzare.

2 comments:

L.V. said...
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L.V. said...

FILM DIVINO!...pianto fin troppo ma con i suoi film, non è una novità.
"Sono gli amori impossibile, quelli che durano per sempre!"