Paola lavora nel mio ufficio da una vita. Una vita vera: è stato il suo primo impiego ed ora le mancano 2 anni alla pensione. Dice che sia volata, che abbia visto tanti di quei volti andare e venire, che abbia avuto una scuola severa e dura, dei dirigenti di un tempo.
Incorruttibile, è l’unica che riceve un pensiero natalizio dai clienti. Non dovrebbe accettare nulla, dice, ma intanto sorride soddisfatta.
Ha vissuto un periodo decoupage notturno, in cui fabbricava chincaglierie per l’ufficio e non solo: non riusciva a dormire, la notte aiuta a pensare, soprattutto se si lavora con le mani.
Oggi in pausa caffè mi ha raccontato il suo ricordo più bello. Sotto la neve. La sua mano nella mano di suo padre, bambina all’uscita dalle prove di una recita scolastica. Una passeggiata silenziosa in tarda serata, sotto una miriade di fiocchi di neve e l’immagine più forte nella sua memoria: solo le sue piccole orme e quelle enormi di suo padre, girando la testolina indietro.
Sabato ho corso a perdifiato nella neve alta, giornata glaciale ma con uno splendido sole.
Non avevo mai fatto l’angelo nella neve prima, ho mollato ogni freno. Bambina per pochi secondi, forse per due minuti nella neve. Avrei prolungato l’attimo se non fosse arrivato Lupobilly desideroso di sdraiarsi in un’ala dell’angelo da me tracciata, leccandomi la faccia. Quel cane testardo mi ha reso quel momento magico.
Incorruttibile, è l’unica che riceve un pensiero natalizio dai clienti. Non dovrebbe accettare nulla, dice, ma intanto sorride soddisfatta.
Ha vissuto un periodo decoupage notturno, in cui fabbricava chincaglierie per l’ufficio e non solo: non riusciva a dormire, la notte aiuta a pensare, soprattutto se si lavora con le mani.
Oggi in pausa caffè mi ha raccontato il suo ricordo più bello. Sotto la neve. La sua mano nella mano di suo padre, bambina all’uscita dalle prove di una recita scolastica. Una passeggiata silenziosa in tarda serata, sotto una miriade di fiocchi di neve e l’immagine più forte nella sua memoria: solo le sue piccole orme e quelle enormi di suo padre, girando la testolina indietro.
Sabato ho corso a perdifiato nella neve alta, giornata glaciale ma con uno splendido sole.
Non avevo mai fatto l’angelo nella neve prima, ho mollato ogni freno. Bambina per pochi secondi, forse per due minuti nella neve. Avrei prolungato l’attimo se non fosse arrivato Lupobilly desideroso di sdraiarsi in un’ala dell’angelo da me tracciata, leccandomi la faccia. Quel cane testardo mi ha reso quel momento magico.
No comments:
Post a Comment