Wednesday, December 30, 2009
L'uomo Donna
Thursday, December 24, 2009
Cose sporche
"Dimmi cose sporche", era la richiesta che odiavo più di tutte. La prima volta fu davvero difficile farlo. Avevo la mente completamente vuota e, se me lo chiedevano nel bel mezzo di un rapporto sessuale, questa richiesta mi distruggeva la concentrazione. Mi congelavo e il cuore mi sprofondava nelle viscere. Semplicemente, non sapevo che cosa dire. Cosa diavolo dite voi? Scoprii che guardare dei film porno un po' mi aiutava a prepararmi a situazioni come questa, ma mi ci vollero mesi di lavoro nel bordello per arrivare a sentirmi a mio agio e non in preda a una risatina isterica quando dicevo: "Forza, dai ragazzo, scopami più forte! Più veloce!", e tutte le altre battute idiote che possono venire in mente. Mi aiutava ripetere frasi di questo tipo di continuo ad alta voce, forte e chiaro, alcune volte persino davanti allo specchio. Ben presto smisi di sentirmi imbarazzata ma impiegai molto più tempo a far mia questa cosa rispetto a ogni altra tecnica imparata in quel periodo.
Al pari del parlare sporco c'era anche la solita vecchia domanda: "Qual è la cosa più perversa che tu abbia mai fatto?"
Adesso, cos'è che una persona normale può definire perverso? Questa domanda mi lasciava sempre interdetta. non voglio sembrare blasé ma, quando hai fatto così tante cose bizzarre e meravigliose, qual è la definizione di perverso? Nel mio mondo, dopo un po' anche le oscenità più macroscopiche finiscono per diventare routine!
Ditemi. Essere ammanettata alla sbarra di una barca è più perverso che colpire un avvocato con una bacchetta? Magari con lui vestito con biancheria rosa tutta pizzi e merletti? Uno spettacolino lesbo è più perverso che sodomizzare un uomo con un pene finto? E cosa ne pensate di vestirsi di lattice dalla testa ai piedi? O di un'orgia? La lista è infinita: allora qual è la cosa più perversa che io abbia mai fatto?
Parrocchiane, gentil sesso facilmente impressionabile e perbeniste (anche se solo d'apparenza), astenersi dalla lettura di FUCKING GIRL, di Miss S..
Ammetto di averlo letto tutto d'un fiato e di aver fantasticato parecchio sulle scene narrate, durante i miei sogni notturni (e anche diurni).
Tuesday, December 22, 2009
Ricordi nella neve
Incorruttibile, è l’unica che riceve un pensiero natalizio dai clienti. Non dovrebbe accettare nulla, dice, ma intanto sorride soddisfatta.
Ha vissuto un periodo decoupage notturno, in cui fabbricava chincaglierie per l’ufficio e non solo: non riusciva a dormire, la notte aiuta a pensare, soprattutto se si lavora con le mani.
Oggi in pausa caffè mi ha raccontato il suo ricordo più bello. Sotto la neve. La sua mano nella mano di suo padre, bambina all’uscita dalle prove di una recita scolastica. Una passeggiata silenziosa in tarda serata, sotto una miriade di fiocchi di neve e l’immagine più forte nella sua memoria: solo le sue piccole orme e quelle enormi di suo padre, girando la testolina indietro.
Sabato ho corso a perdifiato nella neve alta, giornata glaciale ma con uno splendido sole.
Non avevo mai fatto l’angelo nella neve prima, ho mollato ogni freno. Bambina per pochi secondi, forse per due minuti nella neve. Avrei prolungato l’attimo se non fosse arrivato Lupobilly desideroso di sdraiarsi in un’ala dell’angelo da me tracciata, leccandomi la faccia. Quel cane testardo mi ha reso quel momento magico.
Tuesday, December 15, 2009
Parola d'ordine: cattiveria
Nello sproloquio di ognuna sulle proprie esperienze in fatto di uomini e relativa situazione attuale, disastrosa, baciata dalla fortuna o inesistente, una sola verità: non se ne può fare a meno.
Solidarietà femminile: esiste, ma solo in pochissimi casi. Vera amicizia, unite contro lo stesso nemico, unite contro la razza maschile.
Ed è soprattutto contro questo “essere” incomprensibile e dalle poche funzioni vitali che ci si unisce per consigliare, aiutare, spronare, inducendo la “compagna di guerra” in difficoltà a combattere con quelle armi che si pensa di non poter avere o di non poter usare.
Dotazione per la soldatessa: un po’ di sana cattiveria (leggi “fare la stronza”).
Del perché questa sia l’arma sempre scarica e più inefficace non se n’è parlato. Ma era sottinteso.