In russo significa “compagno di viaggio”.
Nella vita potrebbe significare “amico”, perché in fondo un amico accompagna durante un viaggio, pur breve che sia, pur semplice e banale che possa apparire.
“La ragazza dello Sputnik” è l’ultimo libro di Murakami Haruki tolto dal mio comodino. Letto in non poco tempo nonostante sia abbastanza breve. Vorrei giustificarmi dicendo che non ho avuto il tempo di leggerlo “tutto in un fiato”, in realtà è un libro complicato, da leggere con attenzione e spesso, ammetto, ho preferito “Chi” e la settimana enigmistica durante i tempi vuoti dei miei viaggi.
Difficile individuare tutti i fili che legano i semplici dialoghi dei personaggi (fantastici?) di Murakami: ogni personaggio è un valore, una coscienza, che parla ed interagisce con un’altra.
Il protagonista del libro è un insegnante trentenne innamorato di una cara amica, lesbica, che a sua volta ama una donna matura “asessuata”. Il protagonista non è altro che l’amore che interagisce con l’amica, che è l’amicizia, che a sua volta interagisce con la donna matura, il cinismo. L’intrecciarsi delle vite di queste 3 persone sviluppa la trama del libro che è il divincolarsi dell’amore e dell’amicizia sul cinismo e l’indifferenza. Una delle 3 vite sopraffà le altre 2. Non svelo quale sia il valore a prevalere.
Non facile da commentare questo libro, come non è sempre così immediato da cogliere alla prima lettura. Ma più denso di introspezione di un manuale di analisi psicologica.
Desiderosi di letture poco impegnative e divertenti astenersi.
2 comments:
A me è piaciuto tantissimo "DANCE DANCE DANCE"
Io lo inizio proprio ora... :-)
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