Da una “insana” voglia di cullare la propria intimità davanti ad un buon film durante una serata un po’ spenta, ne è nata una nottata insonne invasa da pensieri e parole a cui dare forma.
I film che si prendono gioco di noi narrando la nostra cecità e la nostra spesso non-curante quotidianità sono i più pericolosi. I sensibili “alle piccole cose”, diciamo “i sensibili di cuore”, saranno soggetti ad emozioni contrastanti: il volersi credere diversi dalla negatività che ci circonda e l’ottimismo di poter fare sempre qualcosa per gli altri e per se stessi.
“E’ già ieri” è una commedia italiana. Ottimo punto di partenza in quanto amante del cinema d’autore italiano.
Antonio Albanese interpreta Filippo, il presentatore televisivo protagonista. Ottimo punto di arrivo, da sempre sostenitrice degli artisti eclettici: saper far ridere e saper far piangere. E bene. Lui è molto bravo.
La storia è molto originale ma per certi versi sotto gli occhi di tutti noi. Filippo si alza tutte le mattine vivendo sempre lo stesso giorno, il 13 agosto dello stesso anno. Trascorrono mesi vissuti nel medesimo giorno, in cui accadono le medesime cose. Quello che all’inizio era per lui un incubo diventa quasi un gioco, facendo ogni giorno cose diverse senza le conseguenze di queste il giorno successivo. Fin quando qualcosa dovrà cambiare in Filippo affinchè riesca a vivere il giorno dopo, il 14 agosto.
Consigliato a tutti coloro che credono che un po’ (tanto) di “sano” (a loro dire) egoismo serva nella vita. Ed a coloro che non vedono al di là del proprio naso (soprattutto se questo è grosso ed anche un po’ “gobbo”).
I film che si prendono gioco di noi narrando la nostra cecità e la nostra spesso non-curante quotidianità sono i più pericolosi. I sensibili “alle piccole cose”, diciamo “i sensibili di cuore”, saranno soggetti ad emozioni contrastanti: il volersi credere diversi dalla negatività che ci circonda e l’ottimismo di poter fare sempre qualcosa per gli altri e per se stessi.
“E’ già ieri” è una commedia italiana. Ottimo punto di partenza in quanto amante del cinema d’autore italiano.
Antonio Albanese interpreta Filippo, il presentatore televisivo protagonista. Ottimo punto di arrivo, da sempre sostenitrice degli artisti eclettici: saper far ridere e saper far piangere. E bene. Lui è molto bravo.
La storia è molto originale ma per certi versi sotto gli occhi di tutti noi. Filippo si alza tutte le mattine vivendo sempre lo stesso giorno, il 13 agosto dello stesso anno. Trascorrono mesi vissuti nel medesimo giorno, in cui accadono le medesime cose. Quello che all’inizio era per lui un incubo diventa quasi un gioco, facendo ogni giorno cose diverse senza le conseguenze di queste il giorno successivo. Fin quando qualcosa dovrà cambiare in Filippo affinchè riesca a vivere il giorno dopo, il 14 agosto.
Consigliato a tutti coloro che credono che un po’ (tanto) di “sano” (a loro dire) egoismo serva nella vita. Ed a coloro che non vedono al di là del proprio naso (soprattutto se questo è grosso ed anche un po’ “gobbo”).
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