
Il semplice scambio di informazioni, punti di vista, racconti (a volte verosimili) mi rilassa. Sia riceverli sia donarli. Anzi, soprattutto riceverli.
E' come se rivivessi pezzetti di vite altrui nella mia mente, durante il loro racconto, e mi immaginassi la scena in movimento, a volte aggiungendo o focallizzando qualche particolare.
Vivo di racconti. Ogni volta che mi accade qualcosa che mi induce a stupirmi o a preoccuparmi, mi invento in maniera fin troppo veloce il racconto in tempo reale nella mia mente. Non ne sono sempre protagonista. Anzi, il narrare vicende "sulle spalle" di qualcun'altro mi fa sentire "potente".
Forse è per questo che chi scrive (e si permette di illudersi "scrittore") si sente sempre in preda ad una "tossicodipendenza".
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