A volte mi chiedo quanto sia inutile rimanere seduti un
giorno intero dietro ad un monitor e a un telefono quando fuori c’è il mondo e
dentro ho la morte dei sensi.
Il mal di testa che mi assale verso quest’ora non è altro
che il frutto di inutili stimoli continui. Non sono questi gli stimoli che
vorrei, quelli del telefono che suona, delle mille domande, delle facce di c…. che
ti fissano in continuazione, che spendono parole al vento e fin troppe per
parlare di niente.
Poi mi assalgono i sensi di colpa di fronte a queste giovani
menti, giovani corpi, in cerca di un’identificazione che non sanno che non troveranno
nel mondo del lavoro.
Dopo 30 anni, penso che l’identità sia tutto tranne ciò che
fai sul lavoro, soprattutto se questo non è frutto di una tua passione.
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