Sto frequentando ambienti che fino a pochi mesi fa non conoscevo per niente bene nonostante siano, da sempre, quelli più comuni.
Mi sveglio per solidarietà coniugale e per preparare la colazione che già da tempo non aveva quello stesso sapore. Quello del caffèlatte istantaneo della Nescafè che per 5 lunghi anni mi sono iniettata fin dal mattino ed ogni 3\4 ore mentre studiavo all'università.
Primo luogo comune: l'ambulatorio del medico curante. Primo ceppo umano comune: l'anziano in pensione che ha bisogno di qualche ricetta. Si reca a prendere "il posto" almeno un'ora e mezzo prima dell'arrivo del dottore. "Io sono il primo Signorina, faccio presto, mi devo fare scrivere due cose" "Si si, la vedo che è il primo, faccia con calma". Arriva il terzo, anziano. Si instaura un dibattito a 3 sul governo ladro, sullo squallore della loro, nostra, Italia, sulle elezioni che non hanno capito a cosa siano dovute. "Ma lei Signorina, con tutta questa gente straniera, è sicura a camminare per strada? Lei paga le tasse per essere protetta dalla forze dell'ordine, eh ma vede... non si sente sicura, allora vede che fa tutto schifo? E andrà sempre peggio".
Secondo luogo comune: la farmacia. Secondo ceppo umano comune: le meridionali malate immaginarie. Fila al bancone, con 4 farmacisti che servono ma impantanati dalle richieste di una giunonica sora Lella a sinistra che chiede "gli psicofarmaci mi fanno urinare?" e una secca acida a destra che in un dialetto finto modenese esprime la sua necessità di dar fine al suo dolore di reni "eh c'ho colica da ieri, un dolor daqqua vede, ma me voi mica l'iniezione perchè non c'ho confidenza".
Terzo luogo comune: centro estetico. Terzo ceppo umano comune: la figa di legno over30. Mi fanno accomodare in un gabbiotto, attendo quella che dovrà tuffarsi fra i miei peli che ormai pettino con la stessa spazzola dei capelli. A fianco, una pantera feroce sta raccontando all'estetista, come se fosse la sua migliore amica, che sta tagliando la foresta perchè "dopo i 30 anni va bene tutto, sai, noi donne dai 30 ai 40 siamo nel nostro pieno ed è uno spreco rimanere in astinenza. Ho conosciuto questo ragazzo, avrà 26 anni, usciamo. Vediamo cosa gli insegno..." e ride, ma l'estetista, che probabilmente la sta compatendo, le dice "o cosa ti insegna" e la pantera ride lo stesso.
Quarto luogo comune: l'ospedale. Quarto ceppo umano comune: gli impiegati agli sportelli accettazione che non accettano. "Buongiorno, dovrei fare una TAC di controllo..." "aspetti un attimo, non è qui che si deve rivolgere. Vada al 4 piano, salita 7, accettazione radiologia". Vai al 4 piano, salita 7. "Buongiorno, dovrei fare una TAC..." "No no, vada in reparto e chieda ad un infermiere... poi la chiamano loro". Vai in reparto. "Buongiorno, ho un appuntamento per una TAC..." "A guardi, deve passare prima dall'accettazione giù al primo piano, salita 5, dove c'è il pronto soccorso". Cioè dove sei stata all'inizio e non ti hanno accettato.
Quinto luogo comune: il bar di paese. Quinto ceppo umano comune: le "braghere" (pettegole) di paese che allenano costantemente la lingua (non a scopi di libido). Sabato mattina, vuoi fare colazione con il tuo maschio autoctono nel bar che a detta tua fa il miglior cappuccino. Entri al suo fianco, riconoscono lui perchè "del luogo", tu ancora "non del tutto" ed inizia il riconoscimento. Ti fissano. Forse è la sua femmina "forestiera", pensano. Identificano e a voce alta fra loro risolvono il mistero: "ma l'è la nooova cumpeeeegna, l'è più bèla dè cletra". Sorridi tronfia del fatto che, sì, sei la compagna e che sei più "bèla" di quella precedente.
Sesto luogo comune: il cinema. Sesto ceppo umano comune: gli storditi, finti intellettuali. Sabato sera, scegli la visione dell'ultimo film di Tarantino, Django Unchained, in un cinema di paese per evitare confusione da multisala. Il cinema è pieno nonostante i 25 minuti di anticipo. Ci sediamo in terza fila davanti. Di fianco a me e davanti a me c'è un posto libero. Arriva la coppia di liberi professionisti brillanti, che conoscono tutti salutando a destra e a manca. "Scusi, questo posto è occupato?" "no, questo alla mia destra è libero". "Ah, io e mia moglie vorremmo stare vicini. Le dispiace sedersi qui davanti?" "Si mi dispiace perchè vede...anch'io non sono sola...e vorrei stare vicina".
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