Tuesday, August 28, 2012

Due...


A volte mi chiedo quanto sia inutile rimanere seduti un giorno intero dietro ad un monitor e a un telefono quando fuori c’è il mondo e dentro ho la morte dei sensi.
Il mal di testa che mi assale verso quest’ora non è altro che il frutto di inutili stimoli continui. Non sono questi gli stimoli che vorrei, quelli del telefono che suona, delle mille domande, delle facce di c…. che ti fissano in continuazione, che spendono parole al vento e fin troppe per parlare di niente.
Poi mi assalgono i sensi di colpa di fronte a queste giovani menti, giovani corpi, in cerca di un’identificazione che non sanno che non troveranno nel mondo del lavoro.
Dopo 30 anni, penso che l’identità sia tutto tranne ciò che fai sul lavoro, soprattutto se questo non è frutto di una tua passione.

Un viaggio


Al ritorno da un lungo viaggio, le domande di rito sono “che cosa hai visto”, “come è stato”, “ti sei divertita”.
Al ritorno da questo ultimo viaggio, Sicilia, ho molte risposte.
Ho visitato Ragusa, il NaturaSi di Ragusa, per comprare alcune cose per cena: seitan, tofu, qualche verdura biologica. Ho trascorso più tempo all’interno del supermercato della natura che tra chiese barocche di Ragusa Ibla.
Sull’Isola di Capo Passero c’è una fortezza che gli abitanti del luogo dicono sia stupenda, meritevole di una visita. Dopo essere saliti sulla barca con la curiosità della scoperta, dopo centinaia di metri tra cactus ed erbe urticanti, a gambe nude e ormai scorticate, ti appare la visione sì di una fortezza ma chiusa ed ormai decadente.
Ho imparato che nel week end bisogna fermarsi all’Agip a fare benzina, costa meno e fare un po’ di fila sotto il sole a 40 gradi ci rende più “meridionali”.
Sono diventata un’assidua frequentatrice del centro commerciale La Fortezza a Modica, ho comprato un nuovo costume nero perché ne avevo messi in valigia solo 3 e mi stavo annoiando. Ho conosciuto una “signora pesa-verdure” nel reparto “freschi” del supermercato. Per tutto il mese di agosto ha pesato con cortesia tutte le mie verdure e frutta.
Ho imparato che per segnalare l’ingresso di una carraia in campagna posso sempre utilizzare un vecchio frigorifero da portare in discarica. Segnale ben evidente.
Ho imparato il dialetto mantovano, non riesco a non ridere al suo ascolto.
Ho constatato che nuotare favorisce il meteorismo e che i punkettari gay pullulano sulle spiaggie bianche del sud-est.
La gastronomia Pane Condito è sempre aperta e verso sera ci sono gli arancini appena fritti.
I negozi dei cinesi esistono anche a Ispica e sono sempre aperti, anche la domenica a pranzo.
Mi ricorderò di quei vermi duri e neri sui muri della camera in cui dormivo, del loro rumore sul pavimento in legno di notte per la loro caduta dal muro.
Abbiamo donato 200,00€ alla città di Avola il giorno dell’arrivo: ci hanno rubato il portafoglio al bar mentre ingurgitavo un arancino.
E mi sono accorta che sentirsi libere accanto a qualcuno non ha prezzo.
E’ stato un gran bel viaggio.

Thursday, August 23, 2012

Un bel giorno per rimanere da sola

Nella mia borsa di ogni giorno, che in realtà è un pò una valigia morbida sotto mentite spoglie, ho sempre un libro.
Nella mia vera valigia per un lungo viaggio, porto una piccola libreria. 
E' più forte di me: un minuto libero, un'attesa, un'attimo tutto per me, una piccola frazione del giorno in cui ho bisogno di rilassarmi e non pensare a me, ma a una storia. Ho l'idea malsana che potrei partorire leggendo... 
I miei libri sono rovinati, parlano tutti di dove sono stati portati e dove sono stati letti.
I saggi sono pieni sottolineature, appunti e orecchie nelle pagine da rileggere quando ne ri-sentirò il bisogno, la voglia.
I libri letti in spiaggia sono pieni di sabbia nella rilegatura e le pagine diventano ondose per le gocce d'acqua che mi scivolano dopo un bagno.
I libri letti in aereo o in treno contengono immancabilmente il biglietto del viaggio usato come segnalibro.
I libri che mi sono stati regalati vorrei che avessero sempre una dedica, purtroppo non tutti ce l'hanno. Scrivo chi li ha scelti per me. 
Ho sempre ritenuto importante regalare un libro, perchè infondo è un messaggio. Forse è per questo che a Natale sono monotematica, pacchetti regalo tutti rettangolari e semi-rigidi. Ho troppi messaggi da lanciare. 
Credo molto nelle coincidenze, soprattutto in libreria dove mi rifugio appena posso, meglio se col buio... Non sono vere e proprie casualità ma azioni da intraprendere. 
Poco prima di partire, durante un'incursione notturna in libreria, un piccolo romanzo mi ha cercato. Una lettura d'un fiato. Un viaggio in aereo.  La storia di una giovane ragazza che non capisce come diventare donna, una donna SERENA.
Una breve storia alla "giovane Holden" in cui mi sono riconosciuta nella vergogna, nell'apatia e insicurezza della mia adolescenza.
"Il treno fila via, rapido, trasportandomi verso la stazione dove qualcuno mi sta aspettando".

Tuesday, August 14, 2012

La tv

Non guardo mai la tv. 
Non perchè sia spesso fuori casa, non perchè non tollero la confusione mentre mangio o durante le opere di manutenzione domestica, non perchè parliamo sempre troppo poco, spesso al telefono, e una volta nelle vicinanze "in carne" ne approfittiamo, non perchè non ci sia nulla che mi entusiasmi. 
Leggo ovunque e guardo film. Ecco, come elettrodomestico la tv mi serve per guardare film. Cosa succede nel mondo lo saprò il mattino in edicola o appena acceso l'iphone.
Nell'unico giorno in cui decido di fare "qualcosa" di diverso accendo la tv all'ora di pranzo per subire un'esperienza nuova. Mtv mi regala "Teenager - used to be fat". Stavo mangiando verdure alla griglia e carne di cavallo per fortuna per pranzo, ma avevo una mezza voglia del dolce "a modo mio" per concludere il pasto. La voglia mi passa. Mi mangio una pesca. Subisco per 30 minuti la storia di una ragazza diciottenne americana di 135 kg che in 6 mesi perderà 45 kg allenandosi 5 ore al giorno e mangiando come "un cristiano" e non come "un'assassina". Mi sento un pò assassina anch'io, ripensando a stanotte, quando mi sono alzata all'una perchè avevo voglia di prosciutto crudo, di quello però bello stagionato e tagliato sottile.
E mentre ci davo dentro col Prosciutto di Parma su La7 trasmettevano "Undercover Boss", un pezzo grosso della 7 Eleven, Joe De Pinto, che si camuffa da inserviente nei convenience stores negli USA per osservare da vicino le problematiche dei punti vendita e delle persone che ci lavorano. E' la mia trasmissione, mi piace, faccio fuori un etto di prosciutto gasata dall'iniziativa di questo personaggio.
In poche ore anche la tv MI HA TRASMESSO qualcosa: 
dovrei ascoltare molto di più le persone con cui lavoro, la partecipazione ed empatia sono sempre stati valori delle aziende americane ma funzionano;
se ingrasso di 45 kg ci vorranno 6 mesi e 5 ore di allenamento ogni giorno per perderli. E quindi oggi non ho fame e non avrò voglie. 

Sunday, August 12, 2012

Un gran respiro...













Scialla!

Dopo aver cercato di convincere quasi tutti i parenti ed amici a guardare questo film durante qualche serata un pò annoiata negli ultimi mesi.... non riuscendoci, l'ho fatto da sola.
Mi spaventa un pò il fatto di essere l'unica ad apprezzare ancora, quasi esclusivamente, la commedia italiana. Forse perchè è l'unica che mi fa piangere, cosa di cui ho necessitò ogni tanto.
Avevo ragione, questo è un bel film e non solo per il sottile amore platonico che mi unisce a Fabrizio Bentivoglio. 
Non un vero e proprio "film di formazione"ma quasi un documentario su come possano nascere e consolidarsi le unioni, il conoscersi e il condividere la quotidianità.
Il tutto vissuto dentro Roma, che rimane la città più bella del mondo.

Friday, August 10, 2012

Ancora meglio..















Now

Che tutto di noi sia frutto di ciò che abbiamo vissuto fino a quel momento è filosofia spicciola. Quanto non riesca ad influenzarci il passato nel presente è una grande capacità di vita, molto spesso.
Questo presente di cui tanto si parla, soprattutto nei consigli dati dagli altri. 
Mi soffermo solo da un pò, forse da troppo poco tempo, ad osservarmi, a leggermi in quel preciso momento, se mi piace ciò che sto facendo, vedendo, se respiro bene (visto che in passato andavo spesso in apnea durante il giorno per rubare meno aria possibile al mondo), se sono tranquilla e se no che cosa potrei fare per esserlo.
E' stato un traguardo raggiunto dopo tempo e fatica. Un traguardo non sempre raggiungibile pensavo, anzi, nemmeno immaginavo della sua esistenza anni fa.
Questa non è una ricetta di vita per vivere "alla giornata", ma credo una via più facile per giungere a quel futuro scelto, non subito. E quel passato così pesante, torna qualche volta, qualche giorno, per essere riletto con gli occhi più lucidi del presente.