Saturday, April 23, 2011

Manuale delle giovani marmotte

La figlia femmina si renderà conto verso i trent'anni che la propria vita è scandita in quindicine, fasi di vita che si evolvono ogni 15 anni grazie all'intervento di madre natura, della famiglia, della cerchia di persone capaci di influenzarti, degli uomini che incontri.
I primi quindici anni di vita trascorrono all'insegna della castità. Tua madre ti insegna che devi sederti a gambe strette, soprattutto se indossi la gonna, che non devi fissare negli occhi le persone, ti inculca le prime nozioni di cucina, di applicazioni domestiche e tecniche. Sceglie per te abiti e scarpe, sempre il contrario di quello che volevi e che avevano tutti a scuola.
I secondi quindici anni sono quelli (e gli ultimi al momento) in cui puoi dire la tua.
Le gambe difficilmente rimangono strette, soprattutto senza gonna, cominci a fissare negli occhi la gente, soprattutto gli uomini, impari a trarre piacere nel cucinare ma difficilmente nel fare i lavori di casa. Indossi abiti per niente comodi ma "da figa", acquisti scarpe che sembrano dei trampoli.
Normalmente le madri tentano di intrufolarsi nella tua vita privata per incalzare ancora qualche casto consiglio. Ma i casti consigli si tramutano in perle di cinica saggezza, "morto un Papa se ne fa un altro", "tu sei troppo per lui", "hai sbagliato nel dargliela", "hai idea di quanti cazzi ci siano al mondo?", quando ti vedono piangere sul letto aggrappata al cellulare aspettando una telefonata. 
Sì, si aspettano le telefonate dai 15 ai 30 anni. Sì, soprattutto da chi sai che difficilmente chiamerà. E' la scommessa di sempre delle ormai donne ancora illuse: le missioni impossibili su cavie (uomini) impossibili. "Adesso ci sono io e la solfa cambia". La solfa non cambia, stai solo tastando i tuoi nervi per affrontare al meglio la prossima quindicina, dai 30 ai 45, durante la quale speri di godere appieno della femminilità ormai esplosa e degli insegnamenti dagli errori commessi.
Verso i 30 le uscite con le amiche cominciano ad essere delle serate di cabaret in cui ognuna fa il suo show. Ognuna con il suo sfogo da fare, la confidenza da dire, la porcata da raccontare. 
Ridi del tuo essere donna, con le donne. Sorridi del tuo esserlo con gli uomini, come se volessi celare la tua consapevolezza che quella è l'arma che stai imparando ad usare.

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