Thursday, February 11, 2010

Dolce come il cioccolato

Cara Anna,
il tuo mms di stamane che ritrae lo skipper abbronzato mentre sventra un pesce appena pescato, sfondo di pieno oceano Atlantico… mentre ti immagino rilassata in barca nel bel mezzo dei Caraibi.
Il tuo "buon lavoro", ironico ma dovuto, sapendomi nel pieno di una giornata lavorativa lontana da casa e nemmeno nelle migliori zone d'Italia.
Mi sta facendo compagnia in questi giorni il ricordo delle nostre risate e dei nostri discorsi della scorsa settimana, poco prima che entrambe partissimo per obiettivi e destinazioni ben diverse. Il nostro senso della vita, ignoto, ma diverso da quello che ci hanno fatto credere che sia. Il nostro ironizzare sulle "pezze e uomini di plastica" per sminuire l'ambiente di finzione di cui facciamo parte dal lunedì al venerdì.
Siamo delle idiote?!? No, credo che tu abbia ragione nel sostenere idioti coloro che non hanno capito quanto sia importante vivere col cuore, anche facendo cose inutili. Si vive apprezzando e facendo cose inutili.
Tutto ciò che ci circonda serve per tenerci "calmi e buoni", un effetto placebo per poveri mentecatti quali ci stiamo trasformando bombardati da finti valori e finte convinzioni.
Ho letto il tuo libro durante il volo di lunedì mattina. Dolce come il cioccolato. Ancora una volta hai saputo insegnarmi ad apprezzare qualcosa di puro.
Mi scrivi che il bello della vita rimanga viaggiare per conoscere. E soprattutto per conoscersi: hai voluto partire da sola… qualcosa da conoscere ancora di te stessa ci deve essere.
Ad ogni mio movimento in solitudine mi sforzo di aprire qualcosa di me verso l'esterno. E' l'unico modo per poterlo vedere, agli occhi degli altri e finalmente ai miei.

1 comment:

Anonymous said...

.....avevo scritto per mezz'ora...ho cercato di pubblicare il mio post ma è scomparso tutto...sono una chiavica...ti risponderò qui...
Mia cara amica, gli incontri, te lo dirò sempre, non sono mai casuali.
Io non ho nulla da insegnarti di puro, tu sei l'essenza della purezza, scremata dalla patina di pelo e di pellaccia che il mio corpo ha acquisito dopo tanti anni in più dei tuoi in mezzo alle esperienze quotidiane...ma come vedi la mia anima non è mai stata toccata da tutto ciò. Sorrido con tenerezza e anche un pò con apprensione leggendoti perchè rivedo me stessa secoli fa, e vorrei proteggerti ma nello stesso tempo vorrei poterti dire che sono felice che tu sia così...Credo che ognuno di noi conosca talmente bene se stesso da non avere proprio più nulla da sapere...diciamo che magari ha bisogno di capire come conviverci soffrendo il meno possibile. Ecco allora che andiamo alla ricerca di quella che io definisco "aspirina dell'anima" e che tu definisci placebo.
Non è la stessa cosa..il placebo prima o poi ti fa ammalare, non cura, l'aspirina è un farmaco lento, ma che nel tempo da risultati che ci strutturano e ci fanno diventare ironici, caustici, irriverenti,attentissimi ai segnali. I tuoi occhi sono apertissimi già da ora, devi solo imparare ad usarli per guardare te stessa, indipendentemente dagli altri, anche se questo ti massacrerà e ti farà sentire solissima...non è vero, è soltanto una solitudine apparente fatta di pochi esseri ma veri, quelli giusti ( i famosi incontri di cui sopra...). Ti seguirò Pappina