Sunday, May 29, 2011

Il doposole dell'anima


Ogni estate ha le sue private mode, fissazioni, routine. Alcune sono quelle di altri, di quelli che ti influenzano un pò perchè partecipi del tuo tempo. Alcune sono proprio le tue, quelle che hai da anni e sono gli altri a prendere da te.
Ogni estate è il luogo in cui ho trascorso le vacanze. Mi ricorderò del 2001 come l'anno dell'Egitto, del 2006 come l'anno di Capo Verde, del 2008 come l'anno del Giappone... Mi vorrei ricordare di quest'estate come l'anno della serenità senza fissa dimora, senza meta. 
Di quella pura follia che m'invade quando so quel che voglio. Di quella sottile leggerezza dell'animo di quando riesco ad ottenerlo.
Dopo il primo bagno di sole, oggi, e la routine di litri di crema ovunque fuori dalla doccia... ho riscoperto quell'odore che non sentivo da 11 anni. L'odore del doposole Clarins comprato per la vacanza dei miei 18 anni, in cui partì il 30 luglio stesso. Lo stesso doposole comprato accidentalmente.

Mi ricordo le domande di allora e mi ricordo che non sapevo le risposte.
Di risposte ne conosco ancora poche ma quest'estate avrò addosso, ogni sera, ogni notte, lo stesso odore che avevo 11 anni fa. 
Qualcosa vorrà pur dire...

Istruzioni per piangere

Lasciando da parte le motivazioni, atteniamoci unicamente al corretto modo di piangere, intendendo per tale un pianto che non sconfini nello scandalo e tanto meno in un insulto al sorriso, data la loro parallela e goffa somiglianza. Il pianto comune o normale consiste in una completa contrazione della faccia e in un suono spasmodico accompagnato da lacrime e da moccio, quest'ultimo nella fase finale, perché il pianto termina nel momento in cui ci si soffia energicamente il naso.Per piangere occorre fissare l'immaginazione su se stessi, e se ciò risultasse impossibile perché è stata contratta l'abitudine di credere nel mondo esteriore, si ponga mente ad un'anatra ricoperta di formiche o a quei golfi dello stretto di Magellano “ove niun penetra giammai”.Una volta arrivato il pianto, ci si copra con dignità il volto usando entrambe le mani con la palma in dentro. I bambini piangeranno con la manica della giacchetta sulla faccia, e preferibilmente in un angolo della stanza. Durata media del pianto: tre minuti.

Julio Cortazar

Thursday, May 19, 2011

Come ti si dovrebbe baciare


Quando ti bacio
non è solo la tua bocca
non è solo il tuo ombellico
...non è solo il tuo grembo
che bacio
Io bacio anche le tue domande
e i tuoi desideri
bacio il tuo riflettere
i tuoi dubbi
e il tuo coraggio

il tuo amore per me
e la tua libertà da me
il tuo piede
che è giunto qui
e che di nuovo se ne va
io bacio te
così come sei
e come sarai
domani e oltre
e quando il mio tempo sarà trascorso.


Erich Fried