Sunday, October 3, 2010

Somewhere happened

Vale e Luca - 26 settembre 2010
Somewhere era Roma per due giorni, fra locali gay e alberghi fatiscenti gestiti da pakistani in zona stazione Termini. Fra pianti isterici davanti al Colosseo e baci mozzafiato in piazza Navona.
Si respira un'aria leggera (nonostante lo smog) e la luce, la sensazione di tutto ciò che vedi, è unica: a Roma tornerei ogni giorno... Ed ho camminato a New York, San Francisco, Los Angeles, Las Vegas, Tokyo, Kyoto, Osaka, Parigi, Barcellona... ma, ora, sono cosciente del fatto che non dovrò andare molto lontano per trovare quella sensazione di cui ho bisogno ogni tanto, quasi "un mio posto nel mondo": l'infinitesima parte di un tutto che sento quando vivo una grossa metropoli.

Somewhere era il cosentino, sul Tirreno, per partecipare alle nozze di una cara amica, due anni fa collaboratrice, collega come dir si voglia. Innumerevoli ore, io e lei, in treno ed alla guida di un'auto percorrendo tutta la Calabria in lungo ed in largo, la condivisione di palate di stress e di sogni, come il suo matrimonio e la mia serenità. Un matrimonio "del Sud" ma sentito da tutti, fino a tarda notte a ballare, mangiare e bere. Il primo matrimonio in cui abbia pianto, in cui mi sia sentita felice per la felicità che vedevo negli occhi e nel cuore degli sposi. Avrei voluto essere al suo posto, si si... Quel giorno sarei salita all'altare così come ero vestita, trascinandomi l'Arbuffo, ghignando un pò per le sue facce ed espressioni assurde e piangendo per l'importanza del momento. 
Sto maturando come un frutto... Ad ogni nuova cosa mi stacco dall'albero in maniera diversa... Sperando di non cadere ammaccandomi troppo...

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