E visto che il giorno prima a metà percorso un acquazzone ha deciso di riversarsi sulla mia testa, recidiva mi incammino in giorno dopo, col sole, verso uno dei rifugi più belli (e difficili da raggiungere): rifugio Ponte di Ghiaccio. Questa volta da lassù mi mandano segnali concreti: una suora di Verona ed un parroco in ritiro spirituale. La suora, sfinita dalla salita e dal freddo, chiede al bancone della Stube "qualcosa di forte, per cortesia", mentre il parrocco non sa dove prendere altre 2 mani in prestito per infilarsi più cibo possibile e contemporaneamente in bocca. Anche i figli di Dio alzano il gomito.
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