Sto attraversando un periodo NO o, per capirci meglio, un periodo sfigato.
Di quelli in cui sei perennemente in allerta, nervosa, in agguato. Il problema è capire per quale grosso e spaventoso pericolo mi si stanno raddrizzando così tanto le antenne. Mah, si starà avvicinando il 21 dicembre 2012.
In ordine.
Il vetro anteriore dell’auto aziendale grossolanamente crepato causa sasso scalfito da una ruota di camion che procedeva innanzi a me prima del sorpasso, segue grosso sgagazzo per il rumore e la crepa che pian piano si allargava ed allungava durante il viaggio.
Appuntamento dall’estetista di fiducia, ceretta all’inguine. 7 estetiste in un piccolo loculo-locale adibito ad istituto di bellezza. Mi capita l’unica su 7 non delicata, quella giovane giovane, appena assunta, alle prime armi. “Ti sto facendo male eh?” sogghigna nel mentre. Io, sudando caldo per il dolore e cercando di trattenere le grida ad ogni strappo, “si, molto”. Lei procede come se niente fosse. Devo trovare un modo per chiedere al momento della prenotazione telefonica di allontanare la giovane biondina da me al mio arrivo.
Dopo 2 anni di servizio la piastra per capelli super tecnologica non si accende, proprio il giorno in cui avrei dovuto avere capelli lisci, profumati ed invidiabili. Provo a sbatterla contro qualsiasi superficie dura, durissima, prenderla a calci. Deve essere un problema non risolvibile con la solita “botta”. Però adesso come faccio? Mi sta aspettando un essere maschile dopo lunghi periodi di astinenza e sembro un riccio. Potrei farmi asfaltare. In fondo dopo si appiattiscono anche loro, poveretti.