Venezia doveva essere una di quelle cose che credevo di dover programmare nel medio termine per essere sicura di viverla con la persona giusta e nel modo giusto.
Non serviva.
Venezia è stata una sorpresa, un'invito repentino di una collega che a Venezia ci ha vissuto e che da "friulana doc e veneta d'adozione" non accettava che alla mia età non l'avessi ancora mai vista. Perchè Venezia va vista prima di essere vissuta.
Una riunione finita prima del previsto, una città, Treviso, che distava così poco da Venezia: 30 minuti.
Un pomeriggio in cui ho visto in poche ore, di corsa, sofferente per i tacchi alti ed i sali-scendi dei piccoli ponti, una meravigliosa cartolina, uno scenario irreale, sola coi miei pensieri positivi, il mio stupore ed il sorriso. Una "cicerona" d'eccezione, piacevole, discreta, che ha fatto in modo che Venezia non fosse nei miei ricordi "in compagnia di ..." ma "grazie a ...": al mio "sentirti a casa ovunque".
Voglio tornare, senza programmare, senza pensare a quando. Voglio tornare ancora sola, senza romanticherie da "copione". Ultimamente mi sto innamorando di me stessa, condividere solo con me cose che non ho mai fatto e visto mi sta facendo "perdere la testa".